Autore Redazione
mercoledì
12 Agosto 2020
05:14
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Politica - Alessandria

Farmacie Alessandria: Pd contro vendita licenze. Vicesindaco: “Evitiamo rischio di perderle a 0”

Farmacie Alessandria: Pd contro vendita licenze. Vicesindaco: “Evitiamo rischio di perderle a 0”

ALESSANDRIA – Ancora un botta e risposta tra maggioranza e opposizione ad Alessandria. Questa volta il dibattito a Palazzo Rosso si è consumato sulle farmacie. Nell’ultima commissione Bilancio il Partito Democratico ha espresso la sua perplessità rispetto all’emendamento inserito negli ultimi giorni della Giunta al Documento Unico di Programmazione: oltre alla volontà dell’amministrazione di alienare l’ultimo 20% di proprietà di Farm.Al, è stata aggiunta anche la scelta di cedere anche le sei licenze pubbliche. 

“Un fulmine a ciel sereno, in questo modo diventerebbe una privatizzazione totale” ha sottolineato il consigliere Pd Giorgio Abonante “con la cessione delle licenze il Comune perderebbe ogni possibilità di  controllo della rete di distribuzione dei farmaci, non certo una ipotesi auspicabile visto il delicato momento che stiamo vivendo a causa del covid. E poi non capiamo l’indirizzo politico di questa scelta. Può anche andare bene cedere le licenze per aumentare il valore della propria quota, vista la necessità di fare cassa. Ma allora perché il Comune vuole mantenere una propria quota della Centrale del Latte? Se la priorità è massimizzare gli introiti non vedo la coerenza“. 

“Innanzitutto abbiamo inserito questo emendamento per una questione di trasparenza, diversamente il percorso sarebbe comunque continuato” ha replicato su Radio Gold il vicesindaco e assessore alle Partecipate Davide Buzzi LanghiFarm.Al era sempre stata inserita nel piano delle alienazioni, non è certo una novità. Perché inserire anche le sei licenze? Stiamo vendendo un bene che potrebbe eventualmente tornare in capo al Comune tra ben 50 anni. Ricordo, inoltre, che con appena il 20% della proprietà di Farm.Al il Comune è in minoranza e non ha già alcun potere di controllo. Se mantenessimo le licenze e cedessimo solo le quote, inoltre, ci sarebbe il rischio di perdere comunque la titolarità delle licenze stesse in un secondo momento. Su questo tema ci sono infatti dei precedenti, dei forti dubbi interpretativi delle norme che prefigurano questo scenario. Siamo una amministrazione attenta e abbiamo quindi deciso di agire in questo modo. Ricordo, inoltre, che cediamo un bene sul quale in questi anni non abbiamo mai percepito utili. Abbiamo valutato congruo il valore che è stato dato alla nostra quota: il bando sarà di 3 milioni e 400 mila euro. C’è infine da considerare il fatto che il valore delle farmacie, negli anni, si è progressivamente ridotto”.

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