Autore Redazione
sabato
27 Agosto 2022
07:18
Condividi
Politica - Alessandria

Polo Chimico, il dibattito: “Bomba ecologica, Asl chiarisca”. Ex assessore Lombardi: “Indagine Arpa non divulgata”

Lungo approfondimento nell'ultima Commissione Sicurezza e Ambiente del Comune di Alessandria, dopo lo studio sugli abitanti di Spinetta promosso dalla televisione nazionale belga. A prendere la parola anche l'ex assessore all'Ambiente della giunta Rossa: "Grave che Arpa non abbia comunicato al Comune i dati sull'inquinamento nell'aria". Una analisi pubblicata sul web ma, secondo quanto riferito da Lombardi, non diramata agli enti competenti.
Polo Chimico, il dibattito: “Bomba ecologica, Asl chiarisca”. Ex assessore Lombardi: “Indagine Arpa non divulgata”

ALESSANDRIA – “Siamo seduti sopra una bomba ecologica”. Bastano queste poche parole pronunciate dal presidente della Commissione Sicurezza e Ambiente Adriano Di Saverio per dare l’idea della gravità e dell’urgenza della situazione legata al Polo Chimico di Spinetta Marengo.

“Col finanziamento alla terza fase dell’indagine epidemiologica la Regione ha l’obbligo di interessarsi a questa bomba ecologica sopra la quale siamo seduti ha sottolineato Di Saverioci sono problemi annosi risalenti a 120 anni. Già dalla fine dell’Ottocento quando la prima azienda presente produceva solfato di rame e acido solforico. Vogliamo capire con l’aiuto di tutti se si riesce a trovare una soluzione per migliorare la situazione ambientale e la salute di tutti gli abitanti. Non stiamo parlando solo di Spinetta, basti pensare che la zona di Alessandria 2000 si trova in linea d’aria a 3 km dalla Solvay. Come ha dichiarato il sindaco Abonante l’indagine deve partire velocemente, non possiamo continuare a vivere in un tempo sospeso. Non mettiamo in discussione la buona volontà di nessuno ma dobbiamo tenere conto dei dati”.

Al centro della seduta l’intervento dell’ex assessore all’Ambiente della Giunta Rossa (2012-2017) Claudio Lombardi: “Una memoria storica del Polo chimico di spinetta” ha precisato Di Saverio “una persona che ci fornirà chiarimenti e delucidazioni, è ingegnere e, quindi, possiede lucidità e distacco di chi è abituato a considerare cifre e dati senza lasciarsi travolgere dall’emotività o dal sentito dire. Non è qui in qualità di relatore ma per essere ascoltato per la sua esperienza di ex Assessore all’Ambiente e memoria storica di chi si è sempre interessato alla vicenda” ha precisato il presidente Di Saverio “era stato convocato anche l’ex assessore all’Ambiente Paolo Borasio, che speriamo di ascoltare in futuro”.

Tanti i punti toccati da Lombardi nella sua lunga relazione, a partire dai risultati dello studio del Policlinico di Liegi, nell’ambito di una inchiesta giornalistica della televisione nazionale belga RTBF, la cui documentazione definitiva è stata ufficialmente consegnata ieri a Palazzo Rosso: “I risultati sono estremamente allarmanti. Nel sangue ci dovrebbe essere una quantità non superiore ai 2 microgrammi/litro di Pfas, poi esiste una seconda soglia a 10 oltre la quale non si dovrebbe più entrare in contatto con queste sostanze. Ebbene, la contaminazione media di Alessandria si attesta a 4.08 microgrammi, a Spinetta è di 39.2, quasi 10 volte superiore a quella di Alessandria. Inoltre il 55% di abitanti di spinetta supera il livello 10, il livello oltre il quale non si deve più entrare in contatto con Pfas. Come mai gli abitanti di Spinetta hanno nel sangue queste concentrazioni così superiori?“. Rispetto all’indagine dell’Università belga qui potete leggere la replica nel merito della Solvay. 

Lombardi ha accennato anche a un altro aspetto definito “grave“: “Finora l’inquinamento nell’aria è stato poco valutato ma mi risulta che Arpa abbia concluso una indagine rispetto all’emissione in atmosfera degli Pfas, conclusa qualche mese fa, e non l’abbia resa pubblica. Mi chiedo perché non abbia informato l’allora giunta Cuttica e l’attuale giunta Abonante. Occorre approfondire anche questo aspetto, bisogna andare a fondo. Riguarda indagini svolte tra il 2019 e il 2020″.

Questa indagine Arpa a cui l’ingegner Lombardi ha fatto riferimento e sconosciuta agli enti si trova comunque in rete e, da quello che emerge dal link, sarebbe stata pubblicata lo scorso 14 febbraio.

“Alla luce di tutto questo chiediamo la sospensione della seduta e l’immediata convocazione di Asl e Regione ha rimarcato la capogruppo del Pd “è singolare che lo studio dell’Università Belga sia stato prima consegnato al Comitato Stop Solvay e non alle istituzioni. Voglio capire perchè e cosa dice la Asl nel merito. Gli enti non hanno mai evidenziato quello che emerge da questo approfondimento. E poi vorrei capire il fatto di questo studio Arpa non diffuso. Non possiamo dibattere su cose rispetto alle quali Asl deve dire se c’è un allarme. La giunta deve essere messa nelle condizioni di agire. Asl e Regione, che finora è stata taciturna, devono essere sollecitate. Perché Asl finora non ha ancora detto nulla? Questo mi preoccupa. Anche il sindaco Abonante ha chiesto che Asl si pronunci. Perchè, inoltre, l’assessore regionale non ha preso in carico la richiesta della amministrazione? C’è una disattenzione grave”.

“Grave che fino ad oggi i dati di questo dossier dell’Università di Liegi non siano stati resi pubblici” ha aggiunto il presidente di Commissione Di Saverio “pur riconoscendo l’autorevolezza dell’Università citata non possiamo non rivolgerci all’Asl per chiedere conferma dei dati, sarebbe stato molto più interessante che questi dati fossero esposti in presenza dell’amministrazione comunale e della stessa Solvay”.

Facendo un salto indietro nel tempo, inoltre, l’ex assessore Lombardi ha poi rimarcato che “all’interno del Polo Chimico esistono 1 milione 500 mila metri cubi di rifiuti tossici risalenti ai primi anni di insediamento, oltre 100 anni fa. Il polo chimico nasce 120 anni fa, producendo un inquinamento drammatico. Ci sono sostanze cancerogene, accumulate ai tempi senza precauzione e la falda è a 5 metri, con l’innalzamento della falda queste sostanze si diluiscono. Vero che è stata fatta la barriera idraulica, finanziata da Solvay e potenziata, ma purtroppo, secondo Arpa, questa barriera non funziona efficientemente. Il c6o4, (la cui produzione è iniziata nel 2012) è stato trovato fuori dal perimetro del polo chimico, questo significa che la barriera non funziona e come fuoriesce il C6o4 possono fuoriuscire anche le altre sostanze contenute nel Polo chimico. Durante la nostra consiliatura decidemmo di fare una indagine epidemiologica strutturata su varie fasi che doveva essere continuativa, con un aggiornamento almeno ogni due anni, per vedere risultati tangibili. I risultati furono veramente molto allarmanti. Nella prima fase sono emerse patologie di tumori rari, riguardano il sistema cardio respiratorio, patologie alla tiroide, tumori ai reni e valori alti di colesterolo. Nel 2016, durante un tavolo tecnico con Asl chiesi all’Azienda di condurre una indagine ematologica. Ricordo che in quei giorni stava esplodendo in Veneto il caso della presenza di Pfas, riguardo la Ditta Miteni, che aveva le stesse produzioni della Solvay”. 

Lombardi ha poi ricordato gli ultimi dati Arpa sui monitoraggi, (qui la replica, nel merito, di Solvay) divulgati all’inizio del mese: “Sulla presenza di Pfas, con limite 100 nanogrammi per litro, dentro il Polo Chimico è emerso il dato di 54 mila, 12.600 all’esterno del Polo Chimico. Insomma, si tratta di valori elevati, con mille nanogrammi/litro di PfoA anche a 90 metri di profondità. Rispetto al cloroformio (limite 150 nanogrammi/litro) dentro al Polo Chimico nel 2021 sono emersi da 60 mila a 211 mila nanogrammi, da 50 mila a 78 mila fuori dal Polo Chimico. Sul cromo esavalente (limite 5 mila nanogrammi), infine, sono emersi 400 mila nanogrammi/litro all’esterno del polo”.

Queste, infine, le richieste molto stringenti dell’ingegner Lombardi all’azienda: “Azzerare le perdite in falda, con un  cronoprogramma preciso. Il limite a cui tendere è lo zero. Azzerare le sostanze inquinanti in atmosfera: ogni giorno ci sono 107 chili di florurati che escono dalle ciminiere. Siamo inoltre resi pubblici gli standard analitici dei nuovi Pfas. Infine la cosiddetta area rossa, la zona dove in caso di incidente rilevante si possono riscontrare patologie irreversibili, non dovrebbe ricadere sul 40% del sobborgo di Spinetta ma dovrebbe essere circoscritta all’interno del sito del Polo Chimico. Mi rendo conto che sono punti difficili da attuare ma la salute deve essere messa al primo posto”.

In precedenza il dibattito si era anche concentrato sul confronto tra le azioni delle ultime due giunte in carica, quella di Rita Rossa e di Gianfranco Cuttica di Revigliasco: “Ci sono attività che, dal 2017, non hanno avuto seguito ha rimarcato Lombardi “nel 2016 fu redatto un piano di emergenza dalla Prefettura e dalla Provincia, che presupponeva una iniziativa importante: una campagna informativa alla popolazione residente da iniziare subito. Il piano fu licenziato dalla Prefettura a dicembre 2016, ma questa attività che non ha avuto seguito. Occorreva anche valutare l’operatività dei sistemi di allarme installati nel sobborgo di Spinetta, visto che non vengono mai collaudati. Ci sono degli altoparlanti messi nel paese che, però, si è ampliato e probabilmente ne occorrono altri. Durante il mio assessorato” ha proseguito Lombardi “fu installata una centralina di controllo pubblica. Un passo molto importante, fino a quel momento il controllato controllava se stesso. Da quel momento, invece, Arpa e Comune ricevono in tempo reale informazioni sulla presenza di acido fluoridrico e cloridrico, ma il programma doveva continuare per poter avere contezza anche di altre sostanze più insidiose. Doveva essere il Comune a sollecitare Arpa per far implementare l’impianto di controllo con fondi previsti da Solvay. Ma a questo non è stato dato seguito”.

In attesa dell’intervento dell’ex assessore all’Ambiente della Giunta Cuttica Paolo Borasio, convocato ma ieri non presente (“ma di sicuro sarà di nuovo convocato prossimamente” ha rimarcato il presidente di Commissione Di Saverio, ndr), è stato l’ex sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco a replicare nel merito: A me non risulta alcuno stop sul fronte del controllo e della verifica sotto la nostra amministrazione. Di certo non abbiamo dormito, in questi 5 anni ci sono stati tanti investimenti per la bonifica, sia all’esterno ma anche all’interno, con l’obiettivo di portare a zero l’inquinamento della falda. Ma sarebbe importante l’intervento dell’ex assessore Borasio, oltre a chi ha avuto ruoli continuativi dal punto di vista dirigenziale del nostro ente. Ora, però, concordo con chi ha chiesto l’intervento in Commissione di Asl e Arpa, serve avere contezza del parere degli organi competenti. Vorrei capire se in questa indagine dell’Università del Belgio sono state seguite le procedure di legge, sulla scelta di campioni e sulle modalità di intervento, per avere così dati inoppugnabili. Serve maggior contezza su questi elementi”.

“Un argomento delicato” ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia Davide Buzzi Langhi “apprezzo l’ingegner Lombardi per la sua attività del passato anche in ambito automobilistico ma dal punto di vista politico abbiamo orientamenti diversi. Lombardi non ha mai nascosto una linea ostativa verso l’azienda, non collaborativa, ostile al lavoro di bonifica della Solvay che, in questi anni, ha investito parecchio con nuovi impianti. L’intervento dell’ingegnere ed ex assessore Lombardi è stato forte, conosciamo le sue posizioni. Se si volessero fare interventi obiettivi si dovrebbero citare tutte le azioni fatte negli ultimi anni da Solvay. Sono stati fatti investimenti milionari che dovrebbero essere citati. Fu molto interessante la visita della Commissione alla Solvay avvenuta lo scorso novembre. Si potrebbe tornare per avere ancor più contezza dei lavori fatti. Ho sentito toni contrariati riguardo il lavoro di Asl e Arpa. Ricordo che, durante l’amministrazione Cuttica, abbiamo fatto consigli comunali aperti e diverse commissioni anche con Arpa e Asl. I dibattiti furono sempre intensi. L’intero consiglio comunale e la Commissione furono soddisfatti. Mi chiedo poi se verrà fatta o no una controprova rispetto ai dati evidenziati dallo studio dell’Università del Belgio”.

“Siamo sulla stessa barca, avevo auspicato una collaborazione tra maggioranza e opposizione, le polemiche sterili non portano a nulla” ha concluso il presidente di Commissione Di Saverio.

“Non mi baso su ideologie ma su numeri” ha replicato l’ex assessore Lombardi.

“C’è il diritto alla tutela della salute, e il diritto al lavoro che nessuno nega. Per riuscire a contemperare a queste esigenze serve chiarezza” ha detto il vicesindaco di Alessandria Marica Barrera “occorre velocizzare le cose da fare con gli organi competenti. Bisogna andare a fondo, la questione riguarda il territorio alessandrino, non solo una zona della città. Non possiamo agire da soli ma servono dati certi, con la sponda di Asl, Arpa e Regione. Ci siamo insediati da 40 giorni e il sindaco Abonante ha visionato i dati Arpa e più volte ci siamo espressi sul mantenimento dei rapporti con le aziende del polo chimico e la volontà di chiedere conto ad Asl e Arpa. Il sindaco Abonante ha chiesto alla Regione la convocazione di tavolo entro brevissimo tempo. Serve l’indagine epidemiologica, che la Regione deve sostenere economicamente. Su questa partita ci stiamo muovendo con tutto quello che abbiamo a disposizione, serve fare rete e occorrono dati sicuri sui quali muoversi. Abonante ha già incontrato il direttore generale Asl rispetto a questa vicenda e convocherà l’assemblea dei sindaci perché è giusto che sia interessato tutto il territorio della provincia”. 

Condividi