Autore Redazione
giovedì
22 Gennaio 2015
09:08
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In libreria l’Orchessa di Irene Nemirowsky

In libreria l’Orchessa di Irene Nemirowsky

LIBRI – La copertina è di colore rosa cipria intenso con una foto retrò sul Lungosenna in tempo di Guerra che evoca un gesto femminile:  una donna, in bianco e nero ripassa il rossetto sulle labbra. Ed è femminile, ma potente e forte, la voce narrativa di Irene Nemirowsky, che, a settant’anni di distanza dalla morte, si rivela ancora una volta più attuale che mai con i suoi nove racconti riuniti nella raccolta intitolata L’Orchessa’.

Ogni volta che Adelphi pubblica un romanzo, o in questo caso una raccolta di racconti, di Irene  Nemirowsly, è un gran successo. La scrittrice è stata trucidata nel campo di concentramento ad Auschwitz nel 1942 ma è troppo attuale e moderna, naturale e raffinata per restare avvolta dal silenzio e cancellata dalla polvere del tempo.  Così, ogni volta che viene ripubblicato un suo scritto, ci pare una novità editoriale, con l’autrice viva e tra noi.

La Nemirowsky è tornata ad incantarci con i suoi libri dal 2005, da quando la casa editrice Adelphi ha deciso di pubblicare ‘Suite francese’ il romanzo incompiuto trovato sotto forma di appunti  in una valigia dalle figlie molti anni dopo la sua morte.

Da allora tutti i romanzi della scrittrice ebrea russa (nata a Kiev nel 1903) sono stati ripubblicati (Jezabel, David Golder, Il Ballo, ecc.)

Ed anche quest’ultima novità letteraria si sta rivelando un successo, un fulgido insieme di racconti centrati sulla figura femminile. Con stile asciutto, elegante ed immaginifico, velato di pessimismo Nemirowsky presenta  personaggi caratterizzati da cinismo frutto delle sconfitte della vita, che non manca di ispirare pietà per i protagonisti, attraverso i quali riemergono i temi cari alla  scrittrice: l’oltraggio del tempo alla bellezza, il desiderio dell’attesa, la rassegnazione alle regole sociali, il difficile e delicato rapporto tra madre e figlia, la nostalgia del passato, la solitudine.

Tra tutte Ida, l’anziana soubrette che non si rassegna al passare del tempo e tenta di cancellarne i segni è forse la più in tema con l’attuale ansia di tante donne, famose  e non, di ‘rifarsi’ e trasformarsi senza riuscire a mantenere l’esteriorita’ in armonia con l’equilibrio interiore. Ida si rifà piu’ volte il seno (ed il racconto è scritto negli anni trenta del Novecento….). Ida diviene ridicola di fronte al suo pubblico  e resta sempre più isolata nella sua astiosa solitudine, quella di una vita trascorsa a rincorrere il successo senza mai abbandonarsi ai sentimenti veri. Un personaggio cinico, ma anche profondamente ferito da un passato crudele.

L’Orchessa , il racconto  che ha prestato il proprio titolo all’intera raccolta, ha la freschezza del narratore, un bambino che accompagna il padre malato  alle terme, e ricorda in particolare l’incontro con una donna, vinta dalla vita, che trascina nel gorgo le proprie figlie. Attraverso lo sguardo innocente del bambino ne coglie gli aspetti grotteschi e crudeli , senza permettersi alcun giudizio morale, che la pietà per la condizione umana non consente.

Cristina Antoni

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