Massimo Berutti: “Importanti risorse museali bloccate in un deposito”

ALESSANDRIA – “Un patrimonio di cannoni e altre armi, dal XVII secolo alla Seconda Guerra Mondiale, giace ancora in un deposito militare, anziché venire esposto in alcuni dei più bei musei e forti piemontesi. Tra questi, i cannoni del Forte di Gavi, della Cittadella di Alessandria e dei Forti delle Alpi. Un patrimonio bloccato che potrebbe essere esposto e invece giace in un magazzino” denuncia il consigliere regionale e candidato di Forza Italia al Senato, Massimo Berutti che sta seguendo la questione da vicino.

“Una situazione che va risolta – spiega – perché non consente di ottimizzare le nostre risorse museali, bloccate da norme ingiustificabili”. Secondo Berutti, infatti, “sono già stati diversi i tentativi di riportare a Gavi, fortezza piemontese ma costruita dai Genovesi, i cannoni che portano lo stemma della Repubblica di Genova”.

Una storia lunga, quella dell’artiglieria del Forte di Gavi, iniziata quando il Forte era ancora un castello e terminata nel 1854 con Vittorio Emanuele II. Da quel momento il Forte di Gavi fu disarmato e tutte le dotazioni d’artiglieria trasferite a Torino, e ora sono nel deposito al servizio del Museo dell’Artiglieria del capoluogo subalpino, che non ha spazi sufficienti per esporre tutto il patrimonio custodito. Per questo l’associazione Amici del Forte ha proposto al Ministero della Difesa e al Ministero dei Beni Culturali di utilizzare il Forte di Gavi e le altre fortezze piemontesi quale sede ausiliaria del Museo di Torino, con il duplice vantaggio di riuscire a esporre l’artiglieria che oggi resta celata al pubblico e, al tempo stesso, di conservarla adeguatamente. “Così aumenterebbero le attrattive turistiche per i visitatori e con queste gli incassi” aggiunge Berutti.