Autore Redazione
venerdì
17 Febbraio 2017
08:00
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Eventi - Piemonte

La Compagnia Lombardi-Tiezzi con “Il Ritorno di Casanova” alla Mezza Stagione. Intervista a Sandro Lombardi, maestro delle scene italiane.

Vita e morte, decadenza e desiderio nel Casanova di Schnitzler, sospeso tra atmosfere da ‘700 veneziano e primo ‘900 viennese
La Compagnia Lombardi-Tiezzi con “Il Ritorno di Casanova” alla Mezza Stagione. Intervista a Sandro Lombardi, maestro delle scene italiane.

COSTIGLIOLE D’ASTI – Una commedia tragica che fonde nel protagonista i contrasti dell’epoca del suo autore e l’introspezione suggerita dalle teorie di Freud, che hanno intriso la cultura del primo ‘900.

“E’ uno spettacolo nato in maniera felice e spontanea. A volte per mettere in scena degli spettacoli si passano dei momenti anche difficili , in questo caso fu una felicità di conquista immediata…e non invecchia” Sandro Lombardi

Così Sandro Lombardi, più volte premio UBU e cofondatore con Federico Tiezzi (premio Ubu 2016 alla regia) della compagnia intitolata ad entrambi, parla di “Il ritorno di Casanova”, spettacolo che lo vedrà in scena con Corso Pellegrini, sabato 18 febbraio, alle 21,  al Teatro Municipale di Costigliole. La tragicommedia, tratta dal testo di Arthur Schnitzler, con l’adattamento e la regia di Federico Tiezzi, è un prestigioso appuntamento per la Mezza Stagione, il cartellone, forte del tutto esaurito in prevendita delle precedenti date serali, realizzato dal Comune di Costigliole d’Asti e dalla Fondazione Piemonte dal Vivo – Circuito Regionale Multidisciplinare, con la direzione artistica e organizzativa del Teatro degli Acerbi.

Sandro Lombardi, “Il ritorno di Casanova” di Arthur Schnitzler  è il capitolo finale di una trilogia sull’amore che comprende “Un amore di Swann” di Proust, e “Non si sa come” di Prandello. Qual è il tratto comune ?

L’infelicità dell’amore, la sua capacità di trasformarsi in dolore e sofferenza, non solo a causa della gelosia, ma perché  promette cose che poi non può mantenere. L’intensità di investimento emotivo e sentimentale si va a scontrare con realtà molto dure che possono essere, come nel caso di Pirandello e di Proust , la gelosia. Nel caso di Schnitzler si tratta di sentirsi inadeguati ed è paradossale che a portare avanti il discorso dell’inadeguatezza in amore sia uno dei miti dell’immaginario occidentale sul grande conquistatore: la figura di Giacomo Casanova

Com’è il Giacomo Casanova tratteggiato da Schnitzler?

E’ un seduttore ormai invecchiato, sul declino dell’età e carico soltanto di risentimenti e di nostalgie. Il suo unico desiderio sarebbe tornare nell’amata Venezia e non può farlo se non al patto infame di diventare una spia della polizia, che il consiglio dei dieci gli propone. Questo Casanova nel disarmo incontra la giovane Marcolina, una ragazza non particolarmente bella. Ciò che fa scattare la smania e il desiderio erotico non è la bellezza, ma il fatto che lei lo guardi con occhi indifferenti, non subisca quello che lui è abituato a suscitare nelle donne, cioè un fascino irresistibile. Questo lo porterà ad una sfida e ad una sconfitta bruciante.

Come nei due precedenti testi di Proust e di Pirandello c’è uno scavo interiore che rimanda agli studi di Freud

Freud stesso apprezzava i racconti di Schnitzler, a sua volta medico e quindi collega,  e gli aveva scritto una lettera. Schnitzler indaga molto nell’interiorità dei personaggi, basta pensare ad opere come “La signorina Else”, “Il sottotenente Gustl”  e “Beate e suo figlio”.  E’ uno dei grandi scrittori dell’inconscio del primo ’900.

Come si inserisce questo testo nell’ambiente culturale della Vienna di inizio secolo dell’autore?

In quel periodo storico dei primi decenni del ‘900 il segno dell’inquietudine attraversava il meglio della cultura europea di fronte alla consapevolezza che stava crollando un mondo. I dolori amorosi sono utilizzati come metafora di una società che sta disgregandosi. L’Europa di oggi, ad un secolo di distanza, sembra squassata da una crisi non inferiore, anche se non c’è stata una guerra lacerante come allora.

Quali le musiche scelte per lo spettacolo ?

Le musiche oscillano tra Schönberg, Strauss e il ‘700 sognato da Schnitzler con Vivaldi. Siamo in una dimensione geograficamente tra Venezia e Vienna e temporalmente tra ‘700 e primo ‘900, saltando a piè pari l’800.

In apertura è previsto un momento dedicato alla danza con una breve performance che la Fondazione Piemonte dal Vivo regala al Teatro Municipale con l’obiettivo di avvicinare il pubblico del teatro alla danza contemporanea. I danzatori del Balletto Teatro di Torino presenteranno la coreografia “Between L.”.

A seguire dopoteatro nella Cantina dei Vini sottostante il teatro.

Biglietti interi euro 11, ridotti euro 9.

Per informazioni e prenotazioni: Teatro degli Acerbi 339-2532921 info@teatrodegliacerbi.it  www.teatrodegliacerbi.it e su facebook – www.piemontedalvivo.it

 

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