Peste suina: a Ponzone iniziata l’installazione della rete
PONZONE – Sono partiti anche in provincia di Alessandria i lavori per l’installazione della barriera per arginare gli spostamenti dei cinghiali infetti e portatori del virus della peste suina africana. Il primo Comune a veder montata la barriera è stato Ponzone, nell’acquese. Alla posa della recinzione erano presenti anche Fabio Carosso vicepresidente della Regione Piemonte, Angelo Ferrari commissario straordinario peste suina, Fabrizio Ivaldi sindaco di Ponzone, Marco Protopapa assessore regionale all’Agricoltura e Andrea Costa sottosegretario al ministero della Salute.
Questo primo lotto della recinzione si snoderà per 10 chilometri nei territori di Ponzone, Cassinelle e Molare, secondo un percorso definito da Regione Piemonte, Società di committenza regionale, Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Comuni e progettisti come il migliore possibile in funzione della topografia e delle peculiarità della zona. Successivamente si procederà, in contemporanea, su più lotti per circa 130 chilometri.
Il Sottosegretario Andrea Costa ha evidenziato la presenza di due emergenze: contenere la diffusione del virus e ridurre il numero dei cinghiali. Due azioni da realizzare contemporaneamente in tempi brevi anche per contenere i danni causati da questi animali. Ha quindi ringraziato la Regione che ha reso possibile questa operazione e ha manifestato piena disponibilità, se il territorio lo ritiene utile, a costituire la cabina di regia proposta dall’assessore regionale alla Sanità. Ha infine ricordato che per l’emergenza Peste suina, che ha colpito Piemonte e Liguria, sono stati finora stanziati 50 milioni di euro: 10 per le reti di recinzione, 25 per i ristori e 15 per la biosicurezza delle aziende.
Il vicepresidente della Regione, Fabio Carosso, titolare della delega al Coordinamento della gestione della Peste suina, ha evidenziato come la posa del primo tratto di rete sia potuta iniziare in tempi rapidi, nonostante le notevoli difficoltà, grazie all’egregio lavoro dei sindaci e dei tecnici. Mettere in sicurezza il territorio consentirà agli abitanti di tornare alla normalità e di procedere all’abbattimento selettivo dei cinghiali. L’esperienza piemontese farà anche da esempio per le altre zone d’Italia alle prese con questa problematica.
L’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa ha dichiarato che la rete avrà la funzione di impedire gli spostamenti dei cinghiali dall’area infetta a quelle indenni e soprattutto permettere l’avvio del depopolamento e dell’eradicazione. Queste attività sono urgenti per liberare i territori dai molti vincoli che questa situazione epidemiologica ha finora creato.