Stop alle morti sul lavoro: “Si muore come negli anni ’70. Ora si proteggano i lavoratori e si prevengano gli incidenti”
ALESSANDRIA – Un altro presidio sotto la Prefettura di Alessandria, all’interno di una mobilitazione nazionale, per fermare a tutti i costi le morti sul lavoro. Cgil, Cisl e Uil sono tornate a farsi sentire per ottenere fatti dopo le tante parole spese in difesa di chi ancora oggi muore lavorando. I numeri, hanno spiegato i sindacati, sono terrificanti. “Sono 270 i morti per il lavoro in base ai dati aggiornati al 27 maggio 2021, che raddoppiano se si contano quelli sulla strada per andare o tornare sul posto di lavoro – ha spiegato Marco Ciani, segretario Cisl Alessandria e Asti. A questi numeri si sommano i decessi per aver contratto il covid in servizio: 88 medici, 80 infermieri, e molti altri lavoratori. 18 decessi in Piemonte e 4 nell’Alessandrino“. Numeri agghiaccianti, ha spiegato Franco Armosino, segretario provinciale Cgil, che ha rimarcato il bisogno “di mettere definitivamente fine alla piaga delle morti bianche“, sottolineando la necessità di controlli veri. “Lo Spresal oggi ha funzione quasi esclusivamente di polizia giudiziaria e invece dovrebbe svolgere anche un lavoro di protezione e prevenzione” ma per farlo bisogna mettere in campo “risorse che mettano in condizione questi enti di lavorare anche perché le statistiche oggi dicono che un’azienda, in base alle risorse ispettive attuali, rischia di ricevere una visita ispettiva ogni 300 anni“. La pazienza è dunque finita, ha concluso Aldo Gregori, segretario provinciale Uil, che ha ribadito la necessità di arrivare “a zero morti una volta per tutte e per raggiungere questo obiettivo occorre fare formazione e inculcare la cultura della sicurezza“. Alla manifestazione ha preso parte anche il sindaco di Alessandria, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, insieme agli assessori Davide Buzzi Langhi, Piervittorio Ciccaglioni e Mattia Roggero. Il primo cittadino ha portato la solidarietà della comunità e spiegato che “Alessandria intende crescere e svilupparsi ma dovrà e vorrà farlo solo con la massima tutela dei lavoratori. Non vogliamo che sia il rischio del moltiplicarsi di incidenti sul lavoro. Da domani – ha concluso – le morti vanno evitate in tutti i modi“.