Autore Redazione
venerdì
22 Settembre 2017
12:26
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Cronaca - Casale Monferrato

Alluvionati Casalese: “Quartiere Oltreponte più sicuro rispetto al 2000”

Pubblichiamo le parole del vicepresidente del Comitato Massimo De Bernardi.
Alluvionati Casalese: “Quartiere Oltreponte più sicuro rispetto al 2000”

CASALE MONFERRATO – Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Massimo De Bernardi, vice presidente e portavoce del Comitato Alluvionati del Casalese.

Spett.le Direttore e Redazione,

Prendiamo spunto da quanto successo nelle scorse settimane a Livorno e negli USA  per portare un contributo al dibattito sulla sicurezza idrogeologica del nostro territorio. Dopo 17 anni , tanti ne sono passati dall’alluvione del 2000 , pensiamo di avere una qualche “esperienza ” in materia. Dobbiamo essere tutti consapevoli dei cambiamenti climatici causati dall’uomo ma per ognuno di noi nell’estate appena passata a 35/37 gradi credo sia stato difficile rinunciare all’aria condizionata sia in casa che in auto, trent’anni fa non c’era e si resisteva ugualmente alle alte temperature, questione di comodità e di sacrifici che nella società odierna raramente siamo disposti a compiere, smettiamola però di dare la colpa al disboscamento selvaggio perché oggi abbiamo in Italia una superficie boschiva di circa 11 milioni di ettari (il 27%in più rispetto a 30 anni fa ) il problema e che da anni assistiamo all’abbandono delle aree rurali e non viene più fatta la manutenzione boschiva in montagna ma questi sono i “massimi sistemi” ed è necessario guardare a ciò che succede a Casale e dintorni. Sono residente ad Oltreponte  da circa 60 anni e sono rimasto un po’ sorpreso da certe affermazioni  riportate su un giornale locale ” Al contrario nel dopoguerra è sorto un quartiere, quello di Oltreponte in zona più bassa dell’alveo del fiume contro ogni possibile buon senso….Ora dobbiamo pretendere che le case a rischio siano eliminate a cominciare da quelle popolari fatiscenti  da non riparare ma da abbattere  e ricostruire in altri siti sicuri con incentivi ai privati per abbandonare i propri edifici in zone pericolose, e siano resi tutti consapevoli dei rischi abitativi e che alla prossima alluvione non sarà sufficiente né meritorio fare la supplica a qualche santo”

Il quartiere Oltreponte riteniamo sia più sicuro oggi che nel 2000, certamente ogni abitazione vicina ad un fiume è sottoposta ad un possibile rischio ma sono milioni i residenti in riva al fiume Po e gli argini sono costruiti, collaudati, controllati  per resistere alle piene (anche quelle straordinarie) e non devono collassare come avvenuto nel 2000. Ad Oltreponte era nata  la Zona Industriale di Casale con fabbriche e stabilimenti storici (Marietti/Smyth/Gaiero/Bonzano ) vi è ancora la Cerutti importante società di Casale che dà lavoro a tanta gente.

Dobbiamo pensare che gli amministratori comunali nel dopoguerra erano tutti incompetenti? Oggi siamo circa 2.800 residenti ad Oltreponte, le nostre abitazioni non sono in aree golenali e ad oggi non vi sono leggi adeguate e fondi per spostare così tante persone, prima di pensare a questo vi sono molte altre questioni /osservazioni da prendere in considerazione per la sicurezza idrogeologica , ne elenchiamo brevemente alcuni perché servirebbero molte  pagine di giornale per approfondire certi argomenti :

1) Per aumentare la sicurezza di Oltreponte è necessario effettuare ampi fornici /aperture sul rilevato ferroviario che nel 2000 ha creato l'”effetto diga ” ( abbiamo segnalato questa proposta da almeno 4 anni ma nessuno l’ha presa in considerazione …salvo poi accorgersi della soluzione in piena emergenza)

2) Passano gli anni, le amministrazioni e cambiano gli assessori alla Protezione Civile ma sono almeno 12 anni che chiediamo che il Piano Comunale di Protezione Civile sia pubblicato e divulgato alla popolazione in modo da informare nel dettaglio quali allarmi, comportamenti  e in che luoghi andare in caso di emergenza alluvionale. I Sindaci di Genova prima e probabilmente ora di Livorno sono indagati per la mancata e corretta informazione alla propria popolazione.

3) Occorre completare i progetti di difesa con le verifiche dei livelli idrometrici ed effettuare, ove necessari, i rialzi arginali soprattutto tra i due ponti cittadini.

4) L’arretramento dell’argine presso Cascina Consolata quando verrà costruito? E’ dal 2010 che sono stati stanziati i fondi e il nuovo argine è stato considerato un opera necessaria per abbassare di 30 cm i livelli idrometrici, 30 cm. Sembrano una inezia ma per 30 centimetri nel novembre di un anno fa Alessandria non è stata nuovamente alluvionata.

5) Occorre effettuare la necessaria manutenzione del fiume Po e dei rii minori asportando la ghiaia e vegetazione che impediscono il regolare deflusso delle acque. Perché sullo Scrivia si può prelevare ghiaia per 3,5 milioni di € ed effettuare poi in compensazione lavori fluviali per lo stesso importo e qui da noi ciò non è possibile ?

6) Bisogna regolamentare l’apertura e il flusso delle acque  proveniente dalle Dighe esistenti a monte del fiume Po.

7) Assicurazioni contro le calamità:  per chi è interessato occorre verificare quale Compagnia assicurativa le attua ( per ora sono poche…)  e trovare il prodotto giusto verificando quali rischi vi siano nelle clausole e franchigie

8) Casse di espansione: quelle proposte a suo tempo dall’Autorità di Bacino erano state bocciate dalla Provincia di Alessandria (il consulente di allora era l’ing. Teruggi)e dai comuni del casalese per la scarsa funzionalità e l’elevata pericolosità

9) Perché si sono impiegati oltre 12 anni a preparare la variazione del PAI? Perché oggi vi sono più limitazioni urbanistiche rispetto a 15 anni fa?

10) Case ATC : è stato verificato come sono stati spesi 2/3 anni fa i fondi adibiti  alla manutenzione interna di 4 alloggi della casa in via Adam ? Perché  non si è fatta invece la manutenzione esterna come richiesto più volte dai residenti del palazzo e dai residenti di Oltreponte? Il risultato è sotto gli occhi di tutti con il palazzo di via Adam recintato e transennato da più di un anno a causa della caduta di pezzi consistenti del cornicione.

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