Autore Redazione
martedì
7 Maggio 2019
17:36
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Cronaca - Casale Monferrato

Amianto e colangiocarcinoma. Su Tumori Journal articolo su studio a Casale

La rivista specialistica ha pubblico un articolo sullo studio preliminare condotto da un team di professionisti dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, Università del Piemonte Orientale e Ospedale “Santo Spirito” di Casale Monferrato
Amianto e colangiocarcinoma. Su Tumori Journal articolo su studio a Casale

CASALE MONFERRATO – La rivista specialistica “Tumori Journal” ha pubblicato un articolo sullo studio preliminare condotto dall’Azienda Ospedaliera di Alessandria, l’Università del Piemonte Orientale e l’Ospedale “Santo Spirito” di Casale Monferrato sulla presenza di fibre di amianto nel fegato di cittadini di Casale affetti da colangiocarcinoma, un tumore che non interessa direttamente il fegato ma le vie biliari.

La collaborazione, ormai consolidata, tra l’Azienda Ospedaliera con l’Università del Piemonte Orientale e l’Ospedale di Casale Monferrato che rispettivamente hanno visto impegnati in questo studio preliminare la Prof.ssa Caterina Rinaudo e il Dott. Alessandro Croce del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica (DISIT – UPO) e il Dott. Massimo Pastormerlo del Dipartimento di Anatomia e Patologia, sta offrendo un  nuovo punto di osservazione per la ricerca scientifica sulle patologie correlate all’esposizione all’amianto.

Il team di professionisti, dopo aver individuato 7 pazienti con colangiocarcinoma operati tra il 2011 e il 2017, ha osservato le fibre di asbesto direttamente su sezioni istologiche di fegato utilizzando il microscopio ottico e la microscopia elettronica a scansione con annessa microsonda chimica. Per motivi etici e di privacy, gli esperti non sono venuti a conoscenza delle caratteristiche cliniche dei pazienti, né hanno potuto abbinare informazioni su sesso, età, presenza di altre malattie e storia professionale. Tutti gli individui però sono stati selezionati appositamente tra gli abitanti di Casale Monferrato poiché l’area, come noto, è altamente inquinata da amianto a causa della grande produzione di Eternit dall’inizio del secolo fino al 1986.

Gli esami hanno dato un riscontro positivo, rilevando nel 71% dei casi (5 su 7) fasci di fibre di crisotilo, ovvero uno dei minerali del gruppo dell’amianto più pericolosi per l’organismo umano a causa della sua natura fibrosa.

Lo studio ha permesso di creare per la prima volta un report sulla rilevazione di fibre di asbesto nel fegato di pazienti con colangiocarcinoma. Si tratta tuttavia di uno studio ancora preliminare poiché per confermare e convalidare i risultati ottenuti risulta necessario aumentare il numero dei pazienti sottoposti ad analisi.

Come sottolineato dall’Azienda Ospedaliera di Alessandria, la pubblicazione dell’articolo “Asbestos fiber identification in liver from cholangiocarcinoma patients living in an asbestos polluted area: a preliminary study” realizzato per l’Ospedale di Alessandria da Federica Grosso – Responsabile SSD Mesotelioma, Roberta Libener – Dirigente Medico di Anatomia e Istologia Patologica, Narciso Mariani – Direttore di Anatomia e Istologia Patologica e Antonio Maconi – Responsabile dell’Infrastruttura Ricerca, Formazione ed Innovazione, segna “un altro importante risultato scientifico per i professionisti dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria che ormai da molti anni si dedicano sia alla cura sia alla continua ricerca sulle patologie connesse all’esposizione protratta all’amianto”.

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