18 Novembre 2020
15:22
Covid, i cardiologi alla Regione: “La mortalità dei cardiopatici al 60%, non chiudete i reparti”
PIEMONTE – “La mortalità in pazienti cardiopatici è al 60%, non chiudete i reparti di cardiologia“. Questo il grido d’allarme lanciato alla Regione dai cardiologi del Piemonte e della Valle D’Aosta. Gli specialisti, infatti, si dicono fortemente preoccupati delle conseguenze relative alle misure anti Covid.
In particolare Nardi e i suoi colleghi denunciano chiusure e ridimensionamenti dei posti letto delle cardiologie che già prima della pandemia avevano subito tagli importanti. “Durante il periodo marzo-aprile 2020 abbiamo assistito a un aumento del 58% degli arresti cardiaci extraospedalieri, a un aumento della mortalità per infarto miocardico del 30% con una riduzione dell’accesso ospedaliero e, quindi, di procedure emodinamiche salvavita di circa il 50% rispetto allo stesso periodo del 2019. Infatti, la riduzione degli accessi ai Dea per patologie non Covid si è ridotta di oltre il 55%“, spiega il professore. Che poi aggiunge in conclusione: “Per quanto riguarda lo scompenso cardiaco, già tristemente protagonista del cronico declino clinico fino al decesso dei pazienti, abbiamo assistito a una riduzione di oltre il 50% degli accessi ai nostri ospedali, con un aumento della mortalità di oltre tre volte per gli scompensi cardiaci acuti ricoverati. Gli attori della Sanità dovrebbero essere consapevoli che il rischio di un ritardato accesso all’ospedale di questi pazienti, può essere addirittura superiore a quello dell’infezione da Covid-19 stessa“.