Autore Redazione
martedì
1 Dicembre 2020
12:14
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Cronaca - Alessandria

Dalla Regione nuove risorse per l’assistenza psicologica ai minori con disturbi legati al Covid

Dalla Regione nuove risorse per l’assistenza psicologica ai minori con disturbi legati al Covid

TORINO – “Gli effetti del lockdown sui bambini e sui ragazzi, in alcuni casi, sono stati molto pesanti e hanno generato vissuti negativi. Per questo, ritengo importante offrire a chi ne ha bisogno un sostegno psicologico continuativo” L’annuncio arriva dall’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino. Per questo la Regione ha deciso di destinare 520 mila euro per interventi di assistenza psicologica continuativa rivolti alla popolazione minorile piemontese. “Ritengo questa misura particolarmente importante perché interviene a favore del benessere di bambini e ragazzi, che sono la categoria più vulnerabile rispetto agli effetti della pandemia. Aiutarli a riprendere un percorso armonioso ed equilibrato di crescita significa guardare al futuro loro e della nostra società, rispondendo a un dovere imprescindibile delle Istituzioni”, ha spiegato ancora Caucino.

In Piemonte a fine 2019 la popolazione nella fascia 0/17 anni era quantificata in circa 645.000 unità, di cui più di 2.400 si trovavano fuori dalla propria famiglia di origine; tra di loro, 800 erano accolti presso le circa 200 strutture residenziali presenti, per la maggior parte con un’età compresa fra i 15 ed i 17 anni. “Le misure restrittive imposte dall’emergenza sanitaria sono state estremamente pesanti ed impattanti proprio per quei ragazzi che hanno visto venir meno la possibilità di effettuare incontri, rientri a casa e uscite dalle strutture, ragazzi spesso già provenienti da situazioni complesse”.

Gli interventi verranno realizzati dai cinque servizi di psicologia con competenza sovra-zonale, che si interfacceranno direttamente con gli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali e si coordineranno con i servizi delle singole aziende sanitarie; i criteri in base a cui saranno attribuiti i trasferimenti sono la popolazione minorile residente per il 40% e il numero di minori inseriti nelle strutture per il 60%.

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