2 Aprile 2021
11:09
Tempi di pagamento dei Comuni alle imprese: in provincia di Alessandria i ritardi più lunghi
PIEMONTE – Il pagamento delle fatture a beneficio di imprese e professionisti che lavorano con i Comuni rappresenta un problema in Piemonte. Il ritardo nel saldo è ampiamente sopra i termini di legge (30 giorni) con una media, nei primi tre mesi del 2020, superiore al limite nel 55.1% dei comuni. Lo rivela una analisi di Confartigianato che spiega come, a fronte di un importo totale di 1,6 miliardi di euro di fatture ricevute, i Comuni piemontesi abbiano pagato 1,3 miliardi di euro, mediamente in 40 giorni. Un dato superiore a quello medio nazionale (36 giorni) e al limite di 30 giorni fissato nel 2013 recependo la direttiva comunitaria sui ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali.
A livello provinciale Alessandria è la realtà peggiore con pagamenti in media a 57 giorni, subito dietro Asti con 56 giorni. I termini di pagamenti sono più contenuti per i Comuni localizzati nelle Province di Vercelli (in media i Comuni della provincia pagano a 26 giorni), Novara (26 giorni) e Cuneo (31 giorni). Solo 2 territori piemontesi su 8 rientrano nella classifica nazionale tra le Province con Comuni più virtuosi (che pagano entro 30 giorni). Nel mezzo troviamo i Comuni della provincia di Torino 43 giorni, di Biella 35 giorni e del Verbano 33 giorni.
A certificare questi risultati è la rilevazione dall’Osservatorio per le Micro e Piccole Imprese di Confartigianato Imprese Piemonte dal titolo “Analisi tempi di pagamento dei Comuni piemontesi nei primi 3 trimestri del 2020”, su dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
“I ritardi relativi al saldo delle fatture a imprese e professionisti da parte delle Amministrazioni locali sono di particolarmente gravità – commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – in quanto ci troviamo nel pieno della crisi da pandemia che ha portato il 32,3% delle imprese piemontesi in crisi di liquidità. Vedere come la maggioranza dei Comuni del Piemonte non rispetti il diritto delle imprese ad essere pagate in tempi certi, è come recitare, per loro, il ‘de profundis’. Le imprese non possono essere trattate come bancomat, auspichiamo quindi che le Amministrazioni locali rientrino nei termini di legge e onorino i propri debiti”.
“Come ripetiamo da anni, la soluzione contro i ritardi e per rispettare il diritto delle imprese ad essere pagate in tempi certi – sottolinea Felici – sarebbe quella di applicare la compensazione diretta e universale tra i debiti e i crediti degli imprenditori nei confronti dello Stato. Comprendiamo come ci siano ancora tante difficoltà finanziarie e organizzative, ma non tolleriamo che a farne le spese siano sempre le imprese”.
“Il ritardo dei pagamenti pone, e ha posto anche in passato, tante piccole imprese del Piemonte nella condizione di rinunciare a partecipare ai bandi pubblici per paura delle lungaggini e dei contenziosi – conclude Felici – in questo periodo, dove si parla tanto di un più facile accesso delle microimprese agli appalti di opere pubbliche, il cui avvio potrebbe servire a immettere nel mercato importanti risorse economiche, a creare lavoro e a salvare imprese e posti, il problema è che se poi i pagamenti vengono effettuati in maniera tardiva, le imprese non sono interessate a partecipare ai bandi pubblici. Auspichiamo quindi un cambio di passo da parte di tutte le Amministrazioni pubbliche”.