Autore Redazione
venerdì
16 Dicembre 2022
06:08
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Politica - Alessandria

Raccolta firme biomonitoraggio Pfas, Barosini: “Terminata l’istruttoria, ora sarà coinvolta la Commissione Ambiente”

Raccolta firme biomonitoraggio Pfas, Barosini: “Terminata l’istruttoria, ora sarà coinvolta la Commissione Ambiente”

ALESSANDRIA – È terminata la fase istruttoria della raccolta firme promossa da un gruppo di cittadini residenti nella Fraschetta e Alessandria per chiedere chiarimenti e soluzioni sulla costante presenza di Pfas nella zona di Spinetta Marengo. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Comunale, Giovanni Barosini che, con un atto ufficiale, ha inoltrato al presidente della Commissione Sicurezza e Ambiente, Adriano Di Saverio, la proposta popolare di deliberazione al Consiglio Comunale.

“Questa proposta” si legge nella lettera firmata da Barosini “impegna noi amministratori a dibattere su questioni di rilevanza ben più ampia del nostro ambito territoriale, che vanno affrontate con volontà decisionale ma anche adottando le prudenziali misure cautelative, che devono portarci a ricercare le possibili soluzioni a beneficio dell’interesse collettivo”. 

“Ora che anche una valutazione tecnica è stata effettuata si dibatterà pubblicamente nel merito” ha rimarcato il presidente Barosini “i promotori potranno intervenire direttamente in aula per raccontare la loro iniziativa nel merito. Un aspetto importante vista la delicatezza del tema: la salvaguardia della salute dei cittadini. Si tratta di un bell’esempio di partecipazione attiva dei cittadini”. 

Nel documento viene chiesto formalmente all’attuale amministrazione comunale di Alessandria di mettere in atto sei punti cardine. Il primo riguarda “l’effettuazione urgente di un biomonitoraggio umano da parte dell’Asl di Alessandria sui Pfas presenti nell’organismo dei residenti del territorio del Comune di Alessandria“. Il secondo punto vuole “una valutazione dell’impatto su salute umana e ambientale delle sostanze tossiche e cancerogene da parte di Asl per le quali la Corte di Cassazione ha sancito il disastro ambientale innominato“. Il terzo elemento imprescindibile è quello di “completare l’indagine epidemiologica” interrotta oltre un anno fa. I promotori della raccolta firme hanno anche chiesto inoltre di “aggiornare i risultati delle indagini epidemiologiche con cadenza annuale o biennale“, di “istituire un Osservatorio ambientale della Fraschetta che sia a disposizione dei cittadini” e di attuare, in caso di sospensione dell’uso di Pfas, “prove di omologazione atte a mostrarne l’innocuità sull’uomo e sull’ambiente di eventuali prodotti sostitutivi adatti alla produzione”. 

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