Autore Redazione
mercoledì
1 Febbraio 2023
05:00
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Cronaca - Alessandria

In aumento gli infortuni sul lavoro. Piemonte quarta regione per numero di morti bianche

In aumento gli infortuni sul lavoro. Piemonte quarta regione per numero di morti bianche

PIEMONTE – Aumentano gli infortuni sul lavoro, in Italia e in Piemonte. Nel 2022 l‘Inail ha raccolto 697.773 denunce a livello nazionale, il 25,67% in più rispetto al 2021. Il numero complessivo degli infortuni, specifica l’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro, comprende anche le denunce relative alle infezioni da covid-19 avvenute nell’ambiente di lavoro o a causa dello svolgimento dell’attività lavorativa e in itinere.

Dei 697.773 casi rilevati a livello nazionale, 607.806 riguardano infortuni avvenuti in occasione di lavoro, 89.967 sono infortuni in itinere. L’incidenza dei casi per i quali si rileva il coinvolgimento del mezzo di trasporto è del 2,32% per gli infortuni in occasione di lavoro e del 60,89% per gli infortuni in itinere. Le denunce di infortunio in occasione di lavoro, in aumento del 28% rispetto al 2021, rappresentano l’87,11% del totale.

Nel 2022 il numero di infortuni è risultato in crescita in tutte le regioni e in Piemonte ha fatto registrare uno dei maggiori incrementi a livello nazionale. Da gennaio a dicembre, infatti, gli infortuni sono stati  54.055, +12.830 rispetto a quelli che si erano verificati l’anno precedente (+31,12%).

È però la Lombardia, con 27.869 denunce in più a registrare il maggiore incremento di infortuni sul lavoro, seguita da Lazio (+16.737), Veneto (+14.458), Campania (+13.495) e, appunto, Piemonte.

Nello scorso mese di dicembre il numero degli infortuni sul lavoro denunciati a livello nazionale ha segnato un +24,5% nella gestione Industria e servizi (dai 464.401 casi del 2021 ai 578.340 del 2022), un -3,6% in Agricoltura (da 26.962 a 25.999) e un +46,3% nel Conto Stato (da 63.873 a 93.434). L’Inail ha poi osservato incrementi generalizzati degli infortuni in occasione di lavoro in quasi tutti i settori, in particolare nella Sanità e assistenza sociale (+113,1%), nel Trasporto e magazzinaggio (+79,3%), nelle Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+55,2%) e nell’Amministrazione pubblica, che comprende le attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e gli amministratori regionali, provinciali e comunali (+54,8%).

Sono diminuiti, ma restano drammaticamente alti, i numeri degli infortuni mortali. Lo scorso anno 1090 persone hanno perso la vita sul luogo di lavoro. L’anno precedente gli infortuni mortali erano stati 1221. I 131 decessi in meno, e il conseguente calo del 10,73% di morti bianche a livello nazionale, però, non conforta.

In Piemonte, lo scorso anno, 93 persone hanno perso la vita in un infortunio sul lavoro (-16,22% rispetto al 2021, quando i decessi erano stati 111). Il dato della nostra regione, per quando in calo, è ancora una volta tra i più alti a livello nazionale. Anche per quanto riguarda gli infortuni mortali è sempre la Lombardia a far registrare i numeri più drammatici, con 177 decessi, in aumento del 7,93% rispetto allo stesso periodo del 2021. Seguono Veneto (con 113 decessi), Lazio (96 decessi), e le 93 vittime del Piemonte.

Come evidenzia l’Inail, tra i 1.090 infortuni mortali registrati in Italia da gennaio a dicembre 2022, 790 riguardano infortuni in occasione di lavoro, 300 sono invece i casi di infortuni in itinere. L’incidenza dei casi per i quali si rileva il coinvolgimento del mezzo di trasporto è del 22,03% per gli infortuni in occasione di lavoro e del 69,33% per gli infortuni in itinere. Le denunce di infortunio con esito mortale in occasione di lavoro, in diminuzione del 18,81%, rappresentano il 72,48% del totale. Le denunce di infortunio in itinere, in aumento del 20,97%, rappresentano il 27,52% del totale.

A livello nazionale i dati rilevati al 31 dicembre di ciascun anno evidenziano un decremento nel 2022 rispetto al 2021 solo dei casi avvenuti in occasione di lavoro, scesi da 973 a 790 per il notevole minor peso delle morti da Covid-19, mentre quelli in itinere sono passati da 248 a 300. Il calo ha riguardato soprattutto l’Industria e servizi (da 1.040 a 936 denunce), seguita da Conto Stato (da 53 a 36) e Agricoltura (da 128 a 118).

Dall’analisi territoriale emerge un decremento di 83 casi mortali al Sud (da 318 a 235), di 31 nel Nord-Est (da 276 a 245), di 12 nel Nord-Ovest (da 313 a 301), di tre nelle isole (da 87 a 84) e di due al centro (da 227 a 225). Le regioni con i maggiori decrementi sono la Campania (-37 casi mortali), la Puglia, il Friuli Venezia Giulia e l’Emilia Romagna (-22 ciascuna), l’Abruzzo (-20) e il Piemonte (-18). Tra le regioni che registrano aumenti si segnalano, invece, la Calabria (+14 casi), la Lombardia (+13) e la Toscana (+9).

Per quanto riguarda le malattie professionali, nel 2022 l’Inail nel 2022 ha protocollato complessivamente 60.774 denunce, il 9,92% in più rispetto al 2021 (55.288). Nel dettaglio per genere, si rilevano 1.014 denunce in più per le lavoratrici donna (da 14.901 a 15.915, in aumento del 6,80%) e 4.472 in più per gli uomini (da 40.387 a 44.859, in aumento dell’11,07%).

L’analisi territoriale mostra, per il 2022, aumenti per le isole (+18,39%), il centro (+10,30%), il nord ovest (+10,00%), il sud (+9,54%) e il nord est (+5,56%). Mostrano incrementi: la Toscana, con 1.147 denunce in più, la Sardegna (+847), l’Umbria (+683), la Puglia (+559), il Veneto (+501), l’Abruzzo (+456), il Lazio (+417), la Lombardia (+377), la Liguria (+173), la Calabria (+156), la Sicilia (+147), l’Emilia Romagna (+125), il Molise (+84), il Friuli Venezia Giulia (+66),
la Basilicata (+48) e la Valle d’Aosta (+14).

In controtendenza, si sono rilevate diminuzioni nelle Marche (-158), nelle provincia autonoma di Bolzano (-66), in Piemonte (-49), in Campania (-38) e nella provincia autonoma di Trento (-3).

 

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