Autore Redazione
venerdì
3 Febbraio 2023
14:27
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Cronaca - Alessandria

HIV: all’Ospedale di Alessandria avviata una nuova terapia intramuscolare

HIV: all’Ospedale di Alessandria avviata una nuova terapia intramuscolare

ALESSANDRIA – Da questo mese di febbraio i pazienti affetti da HIV seguiti dall’ambulatorio dell’Unità Operativa di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria potranno seguire una nuova terapia per via intramuscolare da effettuare ogni due mesi, che sostituirà l’assunzione delle pastiglie antiretrovirale. La nuova terapia, hanno spiegato dall’Azienda Ospedaliera di Alessandria, migliorerà la qualità della vita dei pazienti.

Dalle compresse da assumere quotidianamente a ore prestabilite, infatti, si passa alla somministrazione dei nuovi principi attivi a rilascio prolungato per via intramuscolare: basteranno due iniezioni ogni due mesi per scordarsi completamente di assumere qualsiasi altra terapia antiretrovirale. È chiaro quindi come da un lato i pazienti si potranno sentire più liberi e tranquilli nella vita di tutti i giorni, evitando di doversi ricordare di prendere sempre alla stessa ora una o più pastiglie, cosa che in alcuni casi aveva anche causato la modifica della propria routine al fine di non far sapere in pubblico la propria positività. Dall’altro si potranno ridurre i pericoli di resistenze o l’insorgere di ceppi diversi grazie alla diminuzione della frequenza di assunzione della terapia”. 

Un cambiamento che i professionisti della struttura definiscono “epocale”: “La storia della terapia dell’HIV – ricorda Guido Chichino, Direttore di Malattie Infettive dell’Ospedale di Alessandriaè la dimostrazione dei passi da gigante che la scienza farmacologica ha compiuto in questi anni. La malattia da “sicuramente mortale” è diventata una “malattia cronica” che non influisce più di tanto sullo stato di salute dei pazienti. L’infezione non è stata ancora debellata ma è stata efficacemente controllata, permettendo ai pazienti di svolgere una vita normale, senza più lo stigma di una volta. Unico problema rimasto – prosegue – era l’alto numero di compresse che andavano assunte giornalmente per impedire la replicazione del virus. Negli ultimi anni tali terapie orali si sono di molto semplificate, sia per l’introduzione di nuove molecole, sia per gli accordi interaziendali che hanno permesso la combinazione di principi attivi prodotti da ditte diverse in una unica composizione. Il tutto nell’interesse del paziente per favorire quella che viene definita “aderenza” alla terapia, che negli anni scorsi è stata causa a volte di gravi fallimenti. Bisogna infatti ricordare che vi sono stati momenti storici nei quali i pazienti assumevano una dozzina di compresse al giorno, o più”.

In attesa della messa in commercio di altri prodotti simili con indicazioni di somministrazione più estese, i pazienti sieropositivi stabilmente viro-soppressi in carico presso l’ambulatorio di Malattie Infettive verranno selezionati per questa innovativa terapia in base agli attuali criteri di arruolamento del Ministero della Salute.

Questo nuovo approccio terapeutico era impensabile sino a pochi anni orsono – conclude il Dr. Chichino – e ben fa sperare sulle possibili evoluzioni che possa avere la terapia di infezioni da virus a RNA, come il Sars-CoV2 che sta affliggendo la popolazione mondiale da tre anni”.

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