Autore Redazione
martedì
21 Febbraio 2023
15:06
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Cronaca - Alessandria

Studio su maternità in pandemia: tristezza e paura in sala parto per assenza familiari ma anche più intimità con i figli

Studio su maternità in pandemia: tristezza e paura in sala parto per assenza familiari ma anche più intimità con i figli

ALESSANDRIA – Aver partorito durante la pandemia, in piena emergenza, ha determinato paura e smarrimento ma anche permesso di vivere alcuni momenti di maggior intesa con i propri figli. Questa fotografia emerge dal progetto “NAME – Not Alone with My Emotion”s”, lo studio attivato dal Dipartimento Pediatrico – Ostetrico dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria nell’ambito della Struttura di Ostetricia e Ginecologia, diretta da Davide Dealberti, e con il coordinamento dell’Unità di Ricerca delle Professioni Sanitarie del DAIRI.

Durante il periodo covid è stato vietato l’ingresso dei parenti in sala parto, limitando fortemente il sostegno familiare alle madri, con il rischio di acuire l’insorgenza di problemi psicologici come ansia e depressione a carico sia della donna sia del nascituro.

I dati emersi, si apprende dallo studio, non si sono discostati da quelli presenti in letteratura relativi al periodo precedente a marzo 2020, probabilmente grazie anche alla capacità del personale sanitario di sopperire alle carenze generate dal periodo pandemico. Le testimonianze delle mamme hanno infatti confermato la grande attenzione del personale sanitario, evidenziata dal senso di gratitudine delle pazienti.

Questa situazione non ha però cancellato i sentimenti di tristezza e paura delle mamme, indipendentemente dall’essere alla prima esperienza di maternità o meno, determinati dalla mancanza di una persona cara vicina. La vicinanza del personale non ha compensato infatti le emozioni negative legate alla solitudine. Il desiderio di vicinanza di un familiare è infatti rimasto preponderante, anche se circoscritto al momento del parto, “per lenire il dolore e colmare la solitudine“.

Le conseguenze della pandemia hanno tuttavia prodotto un risultato positivo. Dopo il parto infatti il divieto di ingresso ai familiari ha prodotto un’opportunità per trascorrere momenti in intimità con il proprio bambino, fondamentali per instaurare un solido rapporto simbiotico madre-figlio.
È importante che madre e bambino inizino a familiarizzare l’uno con l’altro in un contesto tranquillo, per favorire il contatto skin to skin e l’allattamento al seno, che riduce anche il rischio di depressione post-partum e stress, grazie alla produzione di ossitocina. Vivere momenti di intimità e solitudine, quindi, non può che contribuire a rendere l’esperienza indimenticabile.
Questo studio, svolto durante un periodo di emergenza mondiale, ha permesso l’implementazione di un percorso assistenziale basato sulle esperienze della persona assistita con l’obiettivo di garantire un’assistenza sempre più attenta ai bisogni delle madri e, di conseguenza, dei bambini, nell’ottica di un ospedale sempre più “health literate“”.

Foto di Flávia Gava su Unsplash

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