Autore Redazione
lunedì
31 Luglio 2023
12:00
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Cronaca - Alessandria

Due uomini in carcere per l’agguato al Cristo, nato dopo un banale litigio “per una questione di sguardi”

Due uomini in carcere per l’agguato al Cristo, nato dopo un banale litigio “per una questione di sguardi”

ALESSANDRIA – É nato da una banale discussione tra giovani per “una questione di sguardi” l’efferato agguato commesso la notte del 9 luglio in via Maggioli, al quartiere Cristo di Alessandria, in cui era era stato ferito al volto con un colpo d’arma da fuoco un uomo di nazionalità albanese.

Quel proiettile da 9 mm era penetrato nello zigomo destro della vittima prima di fuoriuscire dal collo, poco sotto l’orecchio destro. Nonostante la gravità dell’accaduto, per i Carabinieri di Alessandria non è stato facile ricostruire l’accaduto. Grazie alle serrate indagini e agli accertamenti tecnici svolti dalla Compagnia Carabinieri di Alessandria e dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando provinciale sono ora scattate le ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei due uomini che erano a bordo dell’Audi da cui sono stati esplosi due colpi d’arma da fuoco. Si tratta di due cittadini di nazionalità albanese, fratelli maggiori di uno dei ragazzi coinvolti nel diverbio scoppiato solo qualche ora prima in piazzetta della Lega. Una discussione nata, appunto, per futili motivi in cui erano state poi coinvolte le rispettive famiglie dei ragazzi che, quella stessa sera, si erano “cercate” fino a incrociarsi intorno a mezzanotte al quartiere Cristo. Il “chiarimento” si era poi trasformato in un tentato omicidio quando il padre di uno dei giovani si era avvicinato all’Audi su cui viaggiavano i fratelli maggiori di un altro dei ragazzi coinvolti nel diverbio in piazzetta. Solo “per miracolo” la ferita causata da uno dei due colpi esplosi dal finestrino chiuso di uno dei sedili  posteriori dell’Audi non si è rivelato mortale. Il proiettile, hanno spiegato i Carabinieri, ha infatti sfiorato la carotide della vittima, mancandola per poco più di un centimetro. Scattata l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei due fratelli, due imprenditori edili residenti al quartiere Cristo, i Carabinieri ora proseguono gli accertamenti per trovare l’arma usata per l’agguato e proprio questo lunedì hanno intanto affidato ai Ris di Parma il bossolo del proiettile trovato sull’Audi per capire se possa essere legato ad altri reati.

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