10 Dicembre 2015
15:14
Prima nazionale del libro di Italo Cucci su Enzo Ferrari e le rosse di Maranello
ACQUI TERME – Prosegue con questo incontro il ciclo delle Giornate Culturali dell’Acqui Storia, la cui cerimonia conclusiva della 48° edizione ha avuto luogo sabato 17 ottobre presso il Teatro Ariston di Acqui Terme con un grande successo di pubblico, di stampa e televisivo. Il più importante e longevo Premio Storico Letterario italiano, invita il pubblico all’incontro con Italo Cucci per la presentazione del suo ultimo libro “Ferrari segreto il mito americano”, edito da Minerva. Questa attesissima prima nazionale si svolgerà venerdì 11 dicembre alle ore 21.15 presso la Sala Conferenze di Palazzo Robellini, P.zza Levi 5 Acqui Terme Introdurrà l’Autore il Responsabile Esecutivo del Premio Acqui Storia Carlo Sburlati, alla presenza del più celebre giornalista sportivo italiano vivente.
Enzo Ferrari si è dato da fare, sempre, per non corrispondere allo stereotipo suggerito dai suoi soprannomi: dal “Drake” al Mago di Maranello, al bieco fascista, amico di Mussolini (nel 1956 suo figlio Dino giovane ingegnere, da tempo malato di distrofia muscolare muore prematuramente e lascia come sue ultime volontà il desiderio di essere seppellito con la camicia nera e con la presenza del labaro del raggruppamento giovanile missino). Enfatizzato dai media il suo duro e amaro conflitto con Santa Madre Chiesa per questioni matrimoniali, Enzo Ferrari era costretto per ragioni logistiche a finanziare i festival dell’Unità ma ospitava spesso a cena Giorgio Almirante ed Ernesto De Marzio; altro soprannome da parte dei suoi nemici, quello di Saturno, ma solo perché, secondo un illustre gesuita, “mangiava i suoi figli”, ovvero mandava a morire i suoi piloti, tanti, senza piangerli.
Non meritava tanto, naturalmente, anche se certi suoi atteggiamenti suggerivano in lui durezza d’animo e cinismo; ma l’Ingegnere (ecco come gli piaceva esser chiamato, lui gran lavoratore e sportivo di origini semplici e autodidatta, dopo che la prestigiosa Università di Bologna, la più antica del mondo, l’Alma Mater, gli aveva consegnato la laurea ad honorem) aveva sofferto e continuava a soffrire per quella pesante accusa come uno scomunicato, sicché alternava alle sfuriate un forte senso dell’umorismo che piaceva soprattutto ai giornalisti, ai suoi amici/nemici.
Italo Cucci, aderendo a sua volta a una sorta di condanna professionale (“Parlo volentieri con lei di tutto, perché non capisce niente di auto”) poté vivere decine di incontri con un Ferrari diverso, intimo e segreto, sempre sorridente e sereno. Un Ferrari inedito che vale la pena incontrare, in queste pagine scritte col cuore e in una ricca galleria fotografica, anch’essa senza precedenti, realizzata da un altro “mago” di quei tempi, Walter Breveglieri.
Al termine della presentazione si aprirà un dibattito fra giornalisti e pubblico presente con il patron del Premio Acqui Storia Carlo Sburlati ed Italo Cucci sulla figura di Ferrari e sul mito delle rosse di Maranello nell’immaginario collettivo non solo italiano ma internazionale.