30 Gennaio 2024
17:03
Detenuto ingoia due pile per farsi portare in Ospedale e poi scappa: bloccato dalla Polizia Penitenziaria
ALESSANDRIA – Attimi di tensione lunedì pomeriggio all’Ospedale di Alessandria. Un detenuto del Carcere Cantiello e Gaeta, infatti, dopo essere arrivato in sala d’attesa, ha fatto uno scatto fulmineo per fuggire ma è stato subito bloccato dopo pochi metri dagli agenti di Polizia Penitenziaria. Per farsi portare in ospedale il giovane, un 24enne di origine marocchina, aveva inghiottito di proposito due pile mentre si trovava nella sua cella. A dare la notizia è stato il Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.
“Nonostante i tentativi ripetuti di divincolarsi e di aggredire anche il personale infermieristico, apostrofando i presenti con insulti ed epiteti di ogni sorta il soggetto è stato immobilizzato su una branda affinché potesse essere comunque sottoposto alle visite a cui era destinato. In serata, il detenuto è stato ricondotto in carcere e riportato in cella” ha sottolineato il segretario regionale del Sappe Vicente Santilli.
Secondo il segretario generale del Sappe Donato Capece sono in corso accertamenti per verificare l’ipotesi che l’uomo abbia simulato un malessere. “L’episodio è emblematico per comprendere i rischi derivanti dai facili ricoveri cosiddetti a vista” ha detto Capece “sono stati momenti di grande tensione e pericolo gestiti però con grande coraggio e professionalità dai poliziotti penitenziari. L’evento è stato particolarmente critico perché posto in essere in un ospedale, alla presenza di altri ricoverati e familiari ma è stato gestito al meglio dalla Polizia Penitenziaria, che paga pesantemente in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi critici. Aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno. E’ per noi importante e urgente prevedere un nuovo modello custodiale. È necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziarie liguri. Purtroppo ci sono quotidiane difficoltà operative con cui si confrontano ogni giorno le unità di Polizia Penitenziaria in servizio nelle carceri“. Capece ha anche denunciato “il quotidiano e sistematico ricorso alle visite mediche in ospedali e centri medici fuori dal carcere”, col contestuale massiccio impiego di personale di scorta appartenente alla Polizia Penitenziaria, per la diffusa presenza di patologie tra i detenuti: “Proprio per questo che, per il Sappe, è stato un errore abolire la sanità penitenziaria e delegare tutto alle Aziende Sanitarie Locali”.