Autore Redazione
mercoledì
28 Agosto 2024
09:26
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Cronaca - Pavia

Lavoro a Pavia: contratti indeterminati in calo, licenziamenti in rialzo

Lavoro a Pavia: contratti indeterminati in calo, licenziamenti in rialzo

PAVIA – Nel primo trimestre del 2024 la provincia di Pavia ha registrato un aumento delle assunzioni, ma il mercato del lavoro stabile continua a mostrare segni di debolezza. Secondo il report del Centro per l’Impiego di Pavia, il saldo tra avviamenti e cessazioni dei contratti di lavoro è rimasto positivo, ma esclusivamente grazie all’incremento dei contratti precari. I contratti a tempo indeterminato, infatti, continuano a registrare un saldo negativo, con il numero di licenziamenti che supera quello delle nuove assunzioni.

Nel periodo compreso tra gennaio e marzo, sono stati registrati 17.077 avviamenti al lavoro, un dato in linea con lo stesso periodo del 2023, ma in calo rispetto al primo trimestre del 2022. Parallelamente, le cessazioni hanno raggiunto quota 12.420, con un incremento del 3,6% rispetto allo stesso trimestre del 2023. Nonostante ciò, il saldo tra ingressi e uscite resta positivo con 4.657 unità, sebbene in diminuzione rispetto all’anno precedente.

Il report evidenzia anche importanti differenze di genere nelle dinamiche occupazionali. Il 57% delle assunzioni ha riguardato uomini, mentre il 43% donne. Tuttavia, la percentuale delle cessazioni tra le donne si attesta al 45%, rendendo il saldo tra assunzioni e licenziamenti meno favorevole per le lavoratrici rispetto ai lavoratori. Nonostante questa disparità, l’anno mobile mostra un dato migliore per le lavoratrici rispetto ai loro colleghi uomini.

La precarietà dei rapporti di lavoro è un altro elemento chiave emerso dal report. Nel primo trimestre del 204, solo il 24,5% dei contratti stipulati ha avuto carattere stabile, includendo sia i contratti a tempo indeterminato che quelli di apprendistato. Al contrario, i contratti a termine hanno rappresentato il 75,5% del totale, con un incremento di oltre quattro punti percentuali rispetto all’anno precedente.

Il saldo positivo complessivo tra avviamenti e cessazioni nel primo trimestre è maturato quasi esclusivamente nell’ambito dei contratti precari, con i contratti a tempo determinato che hanno registrato un incremento di 4.125 unità. I contratti a tempo indeterminato, invece, hanno subito un saldo negativo di 264 unità nel trimestre e un deficit di 3.245 unità considerando l’anno mobile.

I settori di istruzione e agricoltura hanno assorbito circa un terzo dei contratti a termine, mentre la logistica e il settore industriale-manifatturiero hanno concentrato la maggior parte dei contratti a tempo indeterminato. Guardando invece a tutte le assunzioni complessive, il commercio e i servizi hanno rappresentato il 69% del totale, seguiti dall’industria e dall’agricoltura. In particolare, le attività manifatturiere, l’istruzione e i servizi ristorativi e di alloggio hanno guidato le nuove assunzioni.

Un’analisi delle fasce d’età mostra una crescita degli avviamenti tra i giovanissimi sotto i 24 anni e tra gli over 55, mentre le altre fasce hanno registrato un calo. L’incremento maggiore si è verificato tra i lavoratori di età compresa tra i 60 e i 64 anni, con una crescita del 18,75%.

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