Autore Redazione
venerdì
4 Ottobre 2024
20:21
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Cronaca - Alessandria

Pfas, le mamme della Fraschetta: “Preoccupate per i nostri bambini”. Domenica su Rai3 torna Presa Diretta

Pfas, le mamme della Fraschetta: “Preoccupate per i nostri bambini”. Domenica su Rai3 torna Presa Diretta

ALESSANDRIA – Questa domenica 6 ottobre la trasmissione di Rai 3 Presa Diretta tornerà a parlare di Pfas nel territorio della nostra provincia, dopo la puntata dello scorso marzo intitolata “Stop ai veleni”. In questa occasione l’associazione Ànemos ha approfondito i dati del biomonitoraggio indipendente finanziato dai cittadini e organizzato dalla stessa associazione insieme al Comitato Stop Solvay e Greenpeace: la trasmissione condotta da Riccardo Iacona si soffermerà anche su questi dati.

“Purtroppo” ha sottolineato Anemos “segnalano una situazione di contaminazione del territorio estesa e grave, riscontrata nei paesi di Spinetta, Castelceriolo, Lobbi, Cascinagrossa e Litta Parodi. Le analisi che erano state già pubblicate nel luglio di quest’anno, nelle quali constatavano la presenza del cancerogeno Pfoa nel sangue di tutti i cittadini esaminati, sono state implementate con la presenza dell’Adv, un pfas che veniva prodotto già dal polo chimico di Spinetta Marengo negli anni ’90 quando l’azienda era Montedison, in parte di proprietà statale, ma che è stato prodotto a Spinetta fino a pochi anni fa. La presenza dell’Adv dal 2022 al 2024, secondo i dati dell’Arpa, è stata trovata anche in aria. Purtroppo i dati riscontrati sulle analisi di un campione di 36 abitanti di cui 28 ancora residenti, 13 ex residenti ma in parte frequentati del territorio e 2 mai residenti dimostrano che tra i 28 residenti uno su due con la somma di Pfas comprendente anche l’Adv nel sangue si ritrova nella fascia sanitaria più a rischio, secondo le indicazione fornite dalla regione Piemonte nel suo protocollo di biomonitoraggio. Le concentrazioni superano i 20 µg/L di pfas. Siamo a disposizione per rispondere alla richiesta di eventuali approfondimenti dei dati da parte del sindaco Giorgio Abonante, rappresentante dei cittadini e principale responsabile della salute pubblica, Alberto Cirio Presidente della Regione e la Provincia di Alessandria. Auspichiamo che ci vengano richieste.

Anemos ha poi pubblicato uno stralcio delle interviste alle mamme risultate positive ai Pfas che saranno poi divulgate sulla pagina Facebook dell’associazione.

“Ho voluto fare gli esami per vedere se effettivamente c’erano queste sostanze nel mio corpo ma soprattutto in quelle dei miei figli” ha sottolineato Simona, una cittadina di Spinetta “quando ho visto gli esiti di mio figlio mi sono preoccupata tantissimo perché pensavo di averlo io il valore più alto e invece ce l’aveva mio figlio maggiore. Sugli abitanti di Spinetta penso siano consapevoli della situazione, ma la maggior parte fa finta di niente, un po’ per il lavoro, un po’ per paura, soprattutto paura di scoprire che in qualche modo ci hanno contaminato il territorio e i corpi. Penso che dovrebbero mettersi una mano sulla coscienza e pensare a tutti i bambini che ci sono qua. È quello che mi fa male, il fatto dei bambini. Certo tutti sono importanti ma i bambini. Si sta avvelenando un posto e si stanno avvelenando i bambini: questa è una cosa paurosa”. 

“Sono molto preoccupata” ha detto Ilaria, residente a Cascinagrossa e insegnante nell’asilo del sobborgo “ho cercato di sensibilizzare le mamme, non in maniera ufficiale, ma parlando con loro. Ho cercato di capire se fossero consapevoli di questa situazione e di sensibilizzare chi non sapeva nulla. Queste cose potrebbero colpire anche i bambini, in Veneto sono stati trovati pfas nel sangue di bambini, anche io ce li ho. Vorrei che le amministrazioni mi rassicurassero sull’assenza di pfas nei prodotti che diamo da mangiare ai bambini nelle mense, io di analisi di questi prodotti sui pfas non ne ho ancora viste. Mio padre è malato di tumore. Le sue analisi hanno riportato tra le più alte concentrazioni di pfas tra i 36 cittadini esaminati. Fino a qualche anno fa non ho mai pensato all’inquinamento come possibile causa di questa patologia, i medici non lo dicono mai. Io ho parlato ai medici di pfas che sono interferenti endocrini eppure non ti rispondono e non ti danno certezze, quindi io e papà rimaniamo con il dubbio”. 

“Ero assolutamente sicura che a Castelceriolo avrebbero trovato pfas nel sangue, altrimenti” ha sottolineato Anna, una cittadina residente fino allo scorso anno nel sobborgo alessandrino “non avrei mai preso la decisione di vendere la casa, di lasciare tutto quello che ho costruito in trent’anni di vita a Castelceriolo. La maggior parte degli abitanti del paese è completamente ignara e la cosa grave è che non vogliono nemmeno informarsi. Pensano che Spinetta sia lontana e che il problema non tocchi Castelceriolo. Invece i pfas nel sangue sono stati trovati anche a Castelceriolo, in alcuni in dosi molto elevate, soprattutto l’ADV. Sono contenta di aver portato via mia figlia da lì”. 

“Io penso anche alle generazioni future, non posso non pensare a mio nipote ha aggiunto Nicoletta, residente a Lobbi “per questo io non mollo e continuo a parlare di questo problema. Arriverà un momento in cui, lottando giorno dopo giorno, potrò dire ai responsabili di questa situazione che loro hanno avuto una grossa responsabilità su quello che è successo. È chiaro che succederà questa cosa, prima o poi la situazione verrà a galla e la gente dovrà assumersi le proprie responsabilità con la speranza che i protocolli medici che ora non ci sono, potranno un giorno tutelare le persone”. 

Foto di fernando zhiminaicela da Pixabay

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