Autore Redazione
domenica
13 Ottobre 2024
05:39
Condividi
Politica - Alessandria

Deposito nucleare, ministro Pichetto: “Stiamo anche valutando di ammodernare le strutture esistenti”

Deposito nucleare, ministro Pichetto: “Stiamo anche valutando di ammodernare le strutture esistenti”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – “In parallelo al lavoro per l’individuazione del sito per il Deposito Nazionale di scorie nucleari stiamo anche valutando soluzioni alternative“. Queste le parole del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin durante l’ultima audizione davanti alle Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive. Un tema che tocca anche la provincia di Alessandria e che nei mesi scorsi ha mosso una protesta trasversale degli enti e del territorio. 

“È importante ricordare che, senza uno o più depositi di rifiuti radioattivi, non potremo più usufruire neanche di tante terapie e diagnosi mediche che utilizziamo quotidianamente. In quest’ottica, in parallelo al lavoro per l’individuazione del sito per il Deposito Nazionale, negli ultimi tempi stiamo anche valutando soluzioni alternative, con pari livello di sicurezza, sulle quali stiamo effettuando le opportune analisi preliminari con la Sogin e l’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione” ha sottolineato l’esponente del Governo Meloni.

“In Italia sono già dislocati diversi depositi di rifiuti radioattivi, dalla bassissima attività (compresi i rifiuti medicali) fino all’alta attività, incluso il combustibile nucleare esaurito. Sono 100 depositi su 22 siti, distribuiti su tutto il territorio nazionale, perché in Italia si producono dai 300 ai 500 metri cubi di rifiuti medicali di bassa e media attività l’anno. Spesso si tratta di strutture, presenti al Sud, al Centro e al Nord, isole comprese, con le quali il territorio convive da molti anni e che in alcuni casi necessitano semplicemente di un ammodernamento in termini strutturali e tecnologici – spiega Pichetto – L’idea quindi che si sta valutando è quella di ammodernare le strutture esistenti, eventualmente ampliandole, sfruttando la possibilità di farlo in località potenzialmente già idonee alla gestione in sicurezza di rifiuti radioattivi, anche nell’ottica del rientro dall’estero dei rifiuti ad alta attività che lì si trovano per riprocessamento da diversi anni”.

“Un’altra importantissima analisi che stiamo conducendo” ha detto il politico di Forza Italia “riguarda la prospettiva dell’utilizzo dei reattori nucleari di quarta generazione su alcuni dei quali l’Italia è in posizione privilegiata a livello mondiale poiché lavora da decenni su una particolare tecnologia di IV generazione che si basa sul raffreddamento a piombo liquido. Questi reattori, che arriveranno sul mercato a cavallo degli anni ’40, saranno in grado di ‘bruciare le scorie’ ad alta attività e lunga vita, nel senso di riutilizzarle come nuovo combustibile all’interno dei reattori, in un’ottica di vera economia circolare, riducendo fortemente il tempo di decadimento di queste scorie e conseguentemente riducendo o annullando la necessità di costruzione di un deposito geologico” ha spiegato Pichetto.

Così “i rifiuti rimanenti passano da tempi di decadimento dall’ordine delle decine di migliaia di anni all’ordine del centinaio d’anni, ovvero lo stesso tempo necessario per il decadimento dei rifiuti destinati al Deposito nazionale, compresi quelli medici. L’affiancamento dei reattori nucleari di quarta generazione con quelli piccoli di terza generazione avanzata potrebbe portare pertanto anche il vantaggio di chiudere il ciclo del combustibile e contribuire così alla sostenibilità dell’energia nucleare. Diversi Paesi in tutto il mondo stanno puntando sullo sviluppo di questi nuovi reattori. E noi non vogliamo che l’Italia rimanga di nuovo indietro, creando un gap sempre più difficile da colmare”.

Condividi