Autore Redazione
giovedì
12 Dicembre 2024
11:38
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Politica - Alessandria

Cuttica e Roggero su nuova piazza Libertà: “Peccato non averla inaugurata insieme”

Cuttica e Roggero su nuova piazza Libertà: “Peccato non averla inaugurata insieme”

ALESSANDRIA – L’inaugurazione del restyling di Piazza della Libertà ha soddisfatto tutti dal punto di vista estetico ma ha lasciato un po’ di amaro in bocca nella Lega. “Il progetto, pensato e progettato dall’amministrazione di centro destra nel quinquennio 2017-2022, conferisce finalmente alla piazza un aspetto moderno e accogliente.  Il sindaco Abonante ha inaugurato i nuovi spazi senza neanche pensare di coinvolgere i precedenti amministratori, un’occasione persa per agire da “Comunità”” hanno spiegato l’ex sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco e l’allora assessore regionale Vittoria Poggio, nonostante la presenza dell’attuale assessore regionale della Lega, Enrico Bussalino.

Constatiamo con dispiacere – dichiarano Gianfranco Cuttica di Revigliasco, il sindaco che volle l’attuale progetto, e Vittoria Poggio, che come assessore regionale al Commercio si adoperò per reperire le risorse –  che il nostro lavoro, svolto con impegno negli anni scorsi in particolare dal nostro assessore comunale al commercio, Mattia Roggero, non sia stato riconosciuto dall’amministrazione Abonante. La piazza, ricordiamolo, è stata finanziata grazie al bando dei Distretti Urbani del Commercio, su una progettualità già sviluppata e realizzata dall’amministrazione Cuttica, e portata a termine con l’arrivo dell’attuale Sindaco”.

Il progetto del Distretto Urbano del Commercio, sostenuto dall’allora Assessore Poggio, aveva vinto il bando regionale, ottenendo un contributo di 330 mila euro, una parte dei quali destinata al sostegno delle attività commerciali locali.

Una buona occasione per manifestare maturità istituzionale, un gesto di cortesia e rispetto – concludono – sotto forma di un coinvolgimento, anche informale, a partecipare insieme alla conclusione di un percorso che abbiamo portato avanti per tre anni. La reciproca educazione istituzionale non dovrebbe mai essere scontata, né tanto meno trascurata: almeno così a noi è stato insegnato, e così siamo abituati a comportarci. Altri, evidentemente, la pensano diversamente“.

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