5 Maggio 2016
04:13
Al Comunale “Gl’innamorati Underground”: Goldoni può essere rock
ALESSANDRIA – La prosa arriva alla Sala Ferrero del Teatro Comunale, giovedì 5 maggio, alle ore 21, con “Gl’innamorati Underground” di Goldoni, spettacolo della compagnia Mulino di Amleto, coprodotto con il Teatro Stabile di Torino con la collaborazione di Tedacà, e secondo dei tre appuntamenti del circuito Piemonte dal Vivo con la direzione artistica degli Stregatti.
“Gl’innamorati” parla della micidiale forza dell’amore dei protagonisti, tanto incontrollabile e anarchica rispetto alla società che Goldoni rappresenta sottilmente intorno a loro, da non poter essere gestita e da generare conflitto, furia e passione”, dice il regista Marco Lorenzi, che ha diretto un cast giovane e talentoso di attori formatisi alla Scuola del Teatro Stabile di Torino.
La vicenda racconta dei contrasti tutti interni, e non imposti dalle circostanze, di una giovane coppia, sullo sfondo di una società in decadenza dove le apparenze mostrano un benessere ormai perduto.
“Goldoni ambienta la storia in una sorta di camera iperbarica, un salotto dove non trapela nulla della società intorno a loro. La borghesia in crisi è incarnata dallo zio Fabrizio (nella commedia zio di Eugenia che vive un tormentato rapporto con l’innamorato Fulgenzio), metafora del disagio del suo ceto sociale”, racconta Lorenzi, “ Fabrizio è disposto a impegnare tutti i suoi beni, vive al di sopra delle sue possibilità e racconta di una ormai passata era di agi”.
Volutamente la lettura del testo Goldoniano rispetta l’originale sia nei fatti che nei dialoghi, coniugando elementi moderni alla preziosità linguistica e facendone risaltare la modernità e comicità tuttora vive. “E’ stata un’operazione curiosa, sono partito dallo studio di Goldoni e delle sue connessioni con la modernità. La rimaneggiatura del testo è stata fatta solo in funzione delle parti che ci sembravano non parlare più all’oggi (quelle che riguardano la servitù, per esempio), per il resto il linguaggio originale è stato mantenuto inalterato , facendolo esplodere e diventare il più possibile rock”. E proprio rock sono le musiche composte da Davide Arneodo (del gruppo Marlene Kuntz), che si fondono in modo singolare con un allestimento fedele e, al contempo, moderno.
“Di solito leggiamo Goldoni influenzati dalle precedenti messe in scena. In realtà Goldoni scriveva per i suoi contemporanei ed era contemporaneo a se stesso. Se ci sforziamo di leggerlo oltre i goldonismi, ovvero i cliché, e vediamo le dinamiche tra i personaggi nella loro verità, vediamo anche quanto è pazzo il rock Goldoni. Di conseguenza chiedere a Arneodo dei Marlene Kuntz di collaborare al lavoro è stato semplicemente il raccontarci cosa leggevamo in questo testo. Goldoni è modernissimo ed è per questo che ci interessa così tanto: è la lingua teatrale che ci è stata regalata. Noi, in quanto compagnia giovane, siamo affascinati da lui perché ha a che vedere con i nostri archetipi “.
I costumi sono settecenteschi e bellissimi, frutto di una precisa scelta estetica per “operare un crash tra i cliché goldoniani e un’attualizzazione pertinente. Il lavoro sui costumi è stato fatto per dare uno sguardo che mantenesse una distanza dal testo, per continuare a farlo rimanere un classico, pur se profondamente riletto in chiave moderna”.
La versione de “Gl’innamorati” proposta alla sala Ferrero è quella Underground, ovvero con una scenografia priva di una pedana presente in altri allestimenti, per adattare lo spettacolo alle dimensioni del palco.
In scena Fabio Bisogni, Roberta Calia, Andrea Fazzari, Marco Lorenzi, Barbara Mazzi, Raffaele Musella.
Il biglietto a posto unico costa 10 euro. Per informazioni tel 331 4019616 (dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 12 e dalle 15 alle 17) oppure www.teatrostregatti.it
contatti@teatrostregatti.it
Nicoletta Cavanna