Autore Redazione
giovedì
10 Novembre 2016
09:33
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Politica

Ottria (Pd): “La Regione Piemonte ha finalmente una buona legge sulle cave”

Ottria (Pd): “La Regione Piemonte ha finalmente una buona legge sulle cave”

TORINO – È legge la nuova normativa sulle cave in Piemonte. Il Consiglio regionale, nella seduta del 9 novembre ha infatti approvato all’unanimità la “Disciplina delle attività estrattive: disposizioni in materia di cave”, vale a dire la proposta di legge numero 165. Non ha partecipato alla votazione il gruppo del Movimento 5 Stelle. La norma è finalizzata ad operare un riordino ed un ampliamento della disciplina in tema di attività estrattive che consenta, nel territorio piemontese, uno sviluppo dell’attività di coltivazione di cava in sintonia con il rispetto dell’ambiente. La normativa mantiene i livelli sanzionatori precedenti e aumenta i casi di esclusione per le concessioni.  

“E’ una legge adeguata e moderna – commenta il consigliere Pd, Walter Ottria – attesa dal 1978, che offre agli Enti Locali degli strumenti davvero funzionali per garantire un’attività produttiva che ha un grande radicamento in Piemonte, senza però dimenticare l’impatto che provoca a livello di consumo del suolo e di danni all’ambiente.” Il testo ha avuto un iter legislativo particolare perché la sua formulazione è passata attraverso un gruppo di lavoro informale, esterno alla Commissione competente, a cui ha partecipato un gruppo ristretto formato dai Consiglieri interessati, i tecnici dell’Assessorato competente e i funzionari della III Commissione. “Il gruppo di lavoro ristretto – commenta Ottria – ha permesso di lavorare in maniera proficua su un testo di base elaborato dal collega Rossi di Novara e che, data la complessità del tema, le sensibilità interessate e gli obiettivi ambiziosi, ha reso necessarie otto lunghe sessioni tecniche per arrivare ad una proposta che avesse la possibilità di diventare legge.” 

La Legge verte su tre punti fondamentali: la programmazione, che avviene attraverso il PRAE, strumento coerente con gli altri strumenti di pianificazione territoriale ma sovraordinato agli stessi, è il riferimento per le attività estrattive e per il rilascio delle autorizzazioni delle stesse; l’equilibrio tra attività estrattiva e ambiente, che si persegue attraverso un sistema di incentivi economici al riciclo degli inerti, la tracciabilità e la possibilità di localizzare i materiali utilizzati per il riempimento, e disincentivi per il consumo di suolo. Inoltre si incentiva il recupero dei siti estrattivi dimessi anche con finalità di valorizzazione di questo patrimonio a fini turistici, culturali e museali. In ultimo vengono previste sanzioni serie e certezza dei controlli un servizio di sorveglianza annuale e multe per chi scava abusivamente a partire dai 20mila: prima chi sgarrava pagava soltanto mille euro.

“La materia è davvero complessa e molto problematica, quando mi ci sono avvicinato due anni fa” – ammette Ottria – “non la conoscevo molto bene e ho deciso di interessarmene per motivi strettamente legati al tema ambientale e della legalità, più che altro relativamente al mio territorio, luogo in cui qualche problema in merito c’è stato e c’è ancora. Sono oggi contento di aver partecipato, di aver potuto studiare la materia e di aver dato il mio contributo a quella che è a mio avviso una delle migliori leggi regionali di questa legislatura. E’ una giornata di cui essere soddisfatti.”

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