Autore Redazione
mercoledì
31 Ottobre 2018
06:26
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Cronaca - Alessandria

L’Ospedale che verrà: meno attese e sprechi, più ricerca

Presentato il Piano Strategico dell'Azienda Ospedaliera per il quinquennio 2018-2023. Tra le novità spicca la creazione di un nuovo blocco operatorio all'Infantile
L’Ospedale che verrà: meno attese e sprechi, più ricerca

ALESSANDRIA – Il trend è già in crescita ma non bisogna accontentarsi. L’Ospedale di Alessandria guarda al futuro con ambizione e, nel Piano Strategico per i prossimi cinque anni, ha tracciato le linee guida per diventare sempre più una eccellenza nazionale e non solo. Nel 2018 la proiezione della produzione ha già registrato un incremento di 4.5 milioni di euro rispetto a dodici mesi prima ma l’obiettivo è migliorare ancora, ha sottolineato il direttore generale dell’Aso Giacomo Centiniil tutto con minori attese, minori disservizi e sempre meno incomprensioni con i nostri pazienti”.

Il Piano Strategico dell’Azienda Ospedaliera per il quinquennio 2018-2023 è stato presentato martedì davanti a tutte le autorità cittadine e all’assessore regionale Antonio Saitta. Proprio la Regione ha detto sì al superamento del tetto di spesa per il 2019 riguardo al fabbisogno di personale: ai 2.4 milioni di euro in più registrati nell’ultimo anno se ne aggiungeranno altrettanti anche nei prossimi 12 mesi.

“Un Piano che guarda oltre la mia direzione” ha precisato Centini “il mio mandato è triennale ma in questo caso stiamo parlando del futuro dell’ospedale e abbiamo deciso di proiettarci ancora di più al futuro”.
L’elaborato è stato frutto anche del confronto attivo tra i vertici e i responsabili delle varie strutture. “Ogni traguardo da raggiungere avrà il suo referente diretto all’interno della nostra azienda” ha sottolineato il direttore Centini “con tempi e scadenze già prefissate e che ogni cittadino potrà verificare sul nostro portale ospedale.al.it, in nome di un patto e di una trasparenza concordati col territorio. I reparti che sapranno dimostrarsi più efficienti e in grado di valorizzare al meglio le risorse a disposizione con progetti ambiziosi saranno presi in maggior considerazione, dal punto di vista degli investimenti. In questo percorso abbiamo voluto condividere le nostre idee con tutto il territorio, inteso in senso ampio: il Comune, la Provincia, le ASL che lavorano insieme a noi, le associazioni, allo scopo di proseguire uniti verso l’obiettivo unico che è quello di dare una risposta migliore alla persona che si reca nelle nostre strutture ospedaliere”.

Tra le novità più significative la creazione di un nuovo blocco operatorio all’Ospedale Infantile, collocato al secondo piano e finanziato grazie a una generosa eredità. Nell’ambito della valorizzazione delle già eccellenti professionalità presenti si inserisce il rafforzamento dell’alta specialità e un miglioramento del parco aziendale delle attrezzature biomediche. Vicino al Pronto Soccorso, inoltre, nascerà un’area destinata ai pazienti bisognosi di cure semi intensive.

Gli accessi al piano terra e le aree di passaggio di professionisti e pazienti saranno “umanizzati”, per fare sentire le persone più a proprio agio e più vicine alla realtà esterna: “E’ importante che l’Ospedale non venga percepito solo come luogo di cura ma anche di benessere. E poi riqualificheremo i reparti di ostetricia, ginecologia e di terapia intensiva neonatale”.

Per fare tutto questo la struttura ospedaliera saprà autofinanziarsi tagliando gli sprechi e aumentando la produzione, ad esempio grazie alla riapertura del vecchio blocco operatorio all’Ospedale Civile. “Ci autofinanzieremo col nostro lavoro” ha precisato il direttore generale “così da poter aumentare le risorse da reinvestire”.

Altro punto cruciale sarà un percorso integrato con l’Azienda Sanitaria Locale e coi medici di medicina generale. Non potrà mancare il rafforzamento delle attività di ricerca. Strategica, da questo punto di vista, la candidatura dell’Aso a diventare Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, il cosiddetto Irccs, una candidatura che già la scorsa settimana lo stesso assessore Saitta si era impegnato a promuovere e sostenere. Ricerca è anche sinonimo di Università e, in questo senso, l’integrazione e la sinergia con l’Università del Piemonte Orientale è già favorita con l’apertura del Corso di Medicina.Vogliamo essere un ospedale di insegnamento e non solo luogo di accoglienza per gli specializzandi” ha concluso Centini.

Un piano strategico che ho molto apprezzato” ha sottolineato l’assessore alla Sanità Antonio Saitta “la carica e l’entusiasmo del nuovo direttore Centini saranno di sicuro utili a questa struttura. Il nostro territorio già vanta una offerta sanitaria importante. Occorre avere la capacità di uscire dalla dimensione locale, la sanità non ha confini amministrativi. È importante che, per la stesura di questo piano, siano stati coinvolti gli stessi professionisti dell’ospedale. L’impegno per diventare Irccs è ambizioso ma noi piemontesi dobbiamo superare il complesso di inferiorità verso la Lombardia. Le classifiche del ministero dicono che, dopo Veneto e Toscana, arriva proprio la nostra regione. Forse dobbiamo essere meno “sabaudi” e sottolineare meglio le nostre qualità, dire le cose con chiarezza. Possiamo vantare ottimi professionisti. Giusta la strategia dell’autofinanziamento: se si aumenta la produzione sanitaria aumenta anche la possibilità di investire. Fondamentale, infine, il rapporto con Asl: basta pensare ai microlocalismi. A proposito del personale confermiamo i 1400 posti in più nel 2019: in questo modo torneremo ai livelli di cinque anni fa. Serve un ricambio generazionale: al livello nazionale è stato chiesto al Governo un miliardo da ripartire in tutta Italia per favorire le assunzioni di nuovi professionisti”.

Una sanità grande e efficiente è il primo requisito di una struttura sociale migliore” ha sottolineato il Prefetto Antonio Apruzzese. “Tutti noi abbiamo il compito di rendere la nostra realtà più accogliente e vivibile” ha aggiunto il sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco. Anche il presidente della Provincia Gianfranco Baldi ha apprezzato le eccellenze che questa struttura può vantare. Molto soddisfatto anche il rettore dell’Upo Avanzi: “Ad Alessandria c’è già una lunga tradizione di rapporti con la sanità che ora si consoliderà ancora di più”.

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