Autore Redazione
martedì
4 Dicembre 2018
15:00
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Cronaca - Novi Ligure

In manette pastore di Grondona accusato di aver appiccato oltre 20 incendi

La complessa indagine dei Carabinieri Forestali e dell'Arma territoriale del Comando provinciale di Alessandria ha permesso di collegare una lunga serie di incendi divampati nell’estate del 2017 nei campi e nei boschi dell'area novese a un pastore sardo di 68 anni, residente a Grondona
In manette pastore di Grondona accusato di aver appiccato oltre 20 incendi

NOVI LIGURE – Un complesso lavoro di indagine svolto in sinergia dai Carabinieri del Comando provinciale di Alessandria e dai militari del Gruppo Forestale ha permesso di collegare una lunga serie di incendi divampati nell’estate del 2017 nei campi e nei boschi di Borghetto, Arquata, Vignole, Serravalle, Bosco Marengo, Pozzolo e Litta Parodi a un pastore sardo di 68 anni, residente a Grondona.

In tutto erano stati 23 i roghi che avevano aggredito campi e boschi tra il 26 luglio e il 24 agosto 2017, tra cui il vasto incendio che aveva ridotto in fumo circa mezzo ettaro di un frutteto lungo la strada 35bis tra Pozzolo e Litta e quello che aveva invaso il sottopasso ferroviario di Serravalle Scrivia fino a lambire i binari della linea ferroviaria Milano-Genova.

Quegli incendi avevano subito insospettito i Carabinieri delle stazioni Forestali della zona novese e i militari dell’Arma territoriale. Seguita la scia nera, nei Carabinieri giorno dopo giorno si era fatta sempre più forte l’ipotesi potesse trattarsi dell’opera di un’unica persona. Non un piromane, che normalmente assiste alle operazioni di spegnimento. Qualcuno che intenzionalmente, però, stava incendiando sterpaglie lungo le strade dell’area novese.

Tracciato il percorso di quelle fiamme, i militari hanno analizzato ogni immagine ripresa dalle telecamere di videosorveglianza puntate vicino ai campi e ai boschi andati in fiamme e sono così riusciti a individuare una Fiat Panda blu e, dal numero di targa, arrivare al pastore Mario Fancello, originario di Oliena, in provincia di Nuoro, ora arrestato per incendio e incendio aggravato. Volto già noto alle forze dell’ordine, l’uomo secondo gli inquirenti potrebbe aver appiccato gli incendi come “ritorsione nei confronti delle autorità che proprio il giorno antecedente il primo rogo avevano sequestrato il terreno a Grondona dove il pastore teneva le sue pecore e le sue mucche, sfruttando però come stalla e laboratorio per la produzione di formaggi anche i ruderi di una antica torre sottoposti a vincoli paesaggistici. 

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