Autore Redazione
martedì
23 Luglio 2019
14:48
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Cronaca - Alessandria

Preso autore della rapina all’ufficio postale di via Verona

In pochi giorni la Polizia ha identificato e sottoposto a fermo l'uomo entrato con una pistola nell'ufficio delle Poste in via Verona ad Alessandria
Preso autore della rapina all’ufficio postale di via Verona

ALESSANDRIA – Il lavoro sinergico delle “tre anime della Questura”, Volanti, Squadra Mobile e Polizia Scientifica, la “celerità” della Procura di Alessandria, gli occhi delle telecamere puntate sulle vie del centro di Alessandria e una telefonata “partita per caso”.

Si sono mossi e incastrati alla perfezione tutti gli ingranaggi dell’indagine della Polizia che in pochi giorni ha permesso di identificare e sottoporre a fermo l’uomo ritenuto responsabile della rapina a mano armata commessa lo scorso 11 luglio allufficio delle Poste in via Verona ad Alessandria. Intorno alle 13 un uomo con una calzamaglia sul viso aveva puntato una pistola contro il personale per farsi consegnare tutto il denaro. Le casse temporizzate avevano blindato l’accesso alla maggior parte dei contanti e mandato in escandescenza il rapinatore, riuscito ad afferrare solo i 300 euro del fondo cassa prima di scappare attraverso le vie del centro.

Subito erano scattati gli accertamenti della Polizia e il sopralluogo del personale del Gabinetto provinciale della Scientifica, sotto la guida del Sostituto Commissario Antonio Manna. Un lavoro attento e meticoloso che si è poi rivelato fondamentale per chiudere il cerchio attorno a Giuseppe Garofalo, torinese di 47 anni da qualche tempo residente in centro ad Alessandria.

Il primo tassello gli investigatori della Squadra Mobile l’hanno ottenuto studiando le riprese di tutte le telecamere puntate sulle vie nel cuore del capoluogo. Partiti dall’immagine dell’uomo uscito dall’ufficio postale di via Verona con indosso pantalone blu, cappellino militare e felpa, i poliziotti hanno individuato un soggetto che si muoveva per il centro e, frammento dopo frammento, si “spogliava” del cappellino, della felpa. Ottenuta l’immagine del volto dell’uomo, arrivato in una strada del centro ormai vestito solo con un paio di calzoncini e una maglietta bianca con un evidente logo sulla sinistra, i poliziotti dovevano a quel punto dargli un nome.

Il caso e l’occhio attento degli uomini delle Volanti sono arrivati in aiuto qualche giorno dopo.  Una chiamata al padre partita dal cellulare di una donna durante una animata lite con il marito ha fatto arrivare i  poliziotti in alloggio nella stessa via dove era stato ripreso per l’ultima volta l’autore della rapina. In quella casa, tra le foto appese, gli uomini delle Volanti hanno poi riconosciuto l’uomo immortalato dalle telecamere.

In quel momento sola, la moglie ha raccontato con grande dolore ai poliziotti il difficile percorso del marito per uscire dal tunnel della tossicodipendenza e ha poi confidato i suoi timori di una possibile ricaduta a causa del momento di difficoltà economica della coppia, costretta a chiudere l’attività di frutta e verdura con cui stavano costruendo un futuro diverso ad Alessandria.

Dimostrando grande senso civico”, ha sottolineato il Dirigente della Squadra Mobile, Marco Poggi, affiancato anche dal Capo di Gabinetto della Questura, Marco Ferraro, la donna ha aiutato i poliziotti anche a ricostruire la giornata dell’11 luglio, il nervosismo mostrato dal marito al rientro a casa, l’improvvisa decisione di tagliare la barba e l’altrettanto strana proposta di partire per raggiungere il mare.

Sommati sospetti sull’uomo, in quel passato che aveva provato a lasciarsi alle spalle riconosciuto responsabile di 25 rapine, i poliziotti hanno poi definitivamente collegato Giuseppe Garofalo al colpo in via Verona grazie all’impronta parziale trovata dalla Scientifica su uno dei cassetti dell’ufficio postale. Rintracciato a casa del padre in provincia di Savona, l’uomo dopo la convalida del fermo è stato portato in carcere e ora la Polizia prosegue gli accertamenti per verificare la sua eventuale responsabilità in altri colpi messi a segno nei mesi scorsi ad Alessandria.

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