Autore Redazione
sabato
9 Novembre 2019
10:31
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Cronaca - Alessandria

Bombole piazzate per intascare assicurazione. “Vincenti avrebbe potuto avvertire i soccorritori”

Giovanni Vincenti è stato sottoposto a fermo e portato in carcere per omicidio plurimo doloso, crollo e lesioni, anche queste dolose. Reati per cui è indagata, a piede, libero anche la moglie dell'uomo
Bombole piazzate per intascare assicurazione. “Vincenti avrebbe potuto avvertire i soccorritori”

ALESSANDRIA – Voleva intascare il premio dell’assicurazione da 1,5 milioni di euro per atto doloso stipulata ad agosto. Per questo Giovanni Vincenti ha piazzato e programmato per esplodere le bombole di gas nel cascinale di Quargnento dove sono morti i tre Vigili del Fuoco Marco Triches, Matteo Gastaldo e Antonino “Nino” Candido e sono rimasti feriti i due colleghi pompieri, Giuliano Dodero e Luca Trombetta, e il Carabiniere della Stazione di Solero Roberto Borlengo.

L’ha confessato lo stesso Vincenti ai Carabinieri che durante la perquisizione nella sua abitazione hanno trovato sul comodino della sua camera le istruzioni per far funzionare il timer per accendere le luci di Natale sequestrato nel cascinale dopo la tragedia e che ha innescato la scintilla esplosiva. Quella stessa confessione Vincenti l’ha poi ribadita durante il lungo interrogatorio davanti ai magistrati, affiancato dal suo legale Laura Mazzolini.

Vincenti ha detto agli inquirenti di aver piazzato le bombole il giorno prima dell’esplosione, il 4 novembre. Ne ha sistemate sette nel cascinale, comprate nei giorni precedenti in diversi negozi. Poi ha aperto i rubinetti per saturare gli ambienti di gas e ha programmato il timer.  Le bombole sarebbero dovute esplodere tutte intorno all’1.30. Per un errore nella programmazione è stato inserito anche un settaggio a mezzanotte che ha innescato la prima esplosione che ha fatto poi precipitare nel cascinale i Vigili del Fuoco e i Carabinieri.

Vincenti ha ammesso di aver agito per intascare il premio dell’assicurazione che questa estate aveva esteso ad atti dolosi commessi da terzi. Per riuscire nella frode aveva anche simulato un’effrazione e reciso le inferriate di due finestre con un flessibile che aveva chiesto in prestito nei giorni precedenti l’esplosione.

L’uomo ha esclusola volontà omicida” ma per gli inquirenti, ha chiarito fermo il Procuratore Capo di Alessandria, Enrico Cieri, resta l’imputazione di omicidio plurimo doloso, insieme a quelle di crollo e lesioni, anche queste dolose. Durante quella drammatica notte Giovanni Vincenti aveva avuto il tempo e “avrebbe potuto avvisare i soccorritori che sulle loro teste erano attivate le bombole di gas”.

Raccolti anche altri “elementi oggettivi “della responsabilità di Giovanni Vincenti, sottoposto a fermo e portato in carcere, gli inquirenti hanno indagato a piede libero per il concorso negli stessi reati anche la moglie dell’uomo, Antonella Patrucco. Anche la donna era andata nel cascinale insieme al marito ma la sua “posizione indiziaria”, ha spiegato il Procuratore Capo, è stata ritenuta “non così grave” come quella di Giovanni Vincenti e “necessaria di ulteriori approfondimenti”.

Gli accertamenti e le indagini non sono comunque conclusi, compresi quelli tecnici affidati ai Ris. Prosegue anche l’attività di bonifica nel cascinale, dove ieri è stata recuperata tra le macerie la terza delle sette bombole che Vincenti ha detto di aver piazzato nelle varie stanze.

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