Autore Redazione
martedì
28 Aprile 2020
10:18
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Cronaca - Alessandria

Così potrà ripartire (in sicurezza) il settore edile

Così potrà ripartire (in sicurezza) il settore edile

TORINO – Il mondo edile attende con ansia la ripresa dei lavori in vista del 4 maggio 2020, data che fissa l’inizio in Italia per la fase 2. Nel frattempo è stato definito il protocollo per il settore edile al fine di una ripresa in sicurezza. Il documento definisce le linee guida che le imprese dovranno seguire per poter preservare i lavoratori dal contagio da Covid-19 e assicurare la ripresa delle attività produttive. “Bisogna premettere che ogni cantiere presenta situazioni peculiari che possono modificare in tempi brevi e quindi dovranno essere analizzate attentamente da tutti i soggetti coinvolti“, spiega in una nota la Feneal Uil.

La riapertura dei cantieri sospesi potrà avvenire solo dopo aver attuato tutte le misure di contenimento, comprese le modifiche alle dotazioni igienico-sanitari di cantiere, l’effettuazione delle sanificazioni necessarie nonché tutto quanto altro previsto per legge. “È fatto chiaro come la prosecuzione delle attività produttive è in ogni caso subordinata alla presenza di condizioni che assicurino ai lavoratori adeguati livelli di protezione. Pertanto risulta indispensabile rispettare nuove categorie di obblighi in capo al Datore di Lavoro e ai suoi Preposti“, spiegano dal sindacato per voce di Fabio Tolu, segretario regionale.

Come prima cosa le aziende dovranno “provvedere all’obbligo di informazione dei dipendenti, il datore di lavoro deve informare i propri dipendenti, nella maniera più chiara e comprensibile per tutti, su quali siano le regole fondamentali di igiene per prevenire le infezioni virali, sull’obbligo di rimanere al proprio domicilio in presenza di febbre o altri sintomi influenzali ovvero di comunicare prontamente lo sviluppo di sintomi o il contatto con un soggetto infetto durante l’orario di lavoro“. Ma sarà necessario anche uno stretto controllo del personale che, “prima dell’accesso al cantiere dovrà essere sottoposto a controllo della temperatura corporea e sarà permesso l’accesso solo se non risulterà superiore ai 37,5°. In caso contrario, il lavoratore dovrà essere momentaneamente isolato e fornito di mascherina e dovrà fare ritorno a casa. Siccome la rilevazione della temperatura corporea costituisce un trattamento di dati personali e, pertanto, questa dovrà avvenire ai sensi della disciplina privacy vigente“.

Inoltre l’azienda dovrà mettere a disposizione idonei mezzi per la disinfezione delle mani: “Le soluzioni idroalcoliche (gel disinfettante) devono essere collocate in punti strategici quali l’ingresso dei cantieri, dei baraccamenti, mense, spazi comuni, ecc.“. Ma sarà necessario anche effettuare “la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica di locali e ambienti chiusi. Si dovranno in ogni caso fornire o rendere disponibili specifici detergenti per la pulizia degli strumenti individuali. Dovranno essere fornite ed utilizzate le mascherine di protezione in conformità a quanto previsto dalle indicazioni dell’OMS o dell’autorità sanitaria“.

All’interno del cantiere sarà richiesto ai lavoratori anche “il rispetto della distanza di 1 metro durante l’attività lavorativa e, ove ciò non sia possibile, strutturare un’eventuale diversa organizzazione del lavoro, al fine di favorire la differenza temporale e spaziale delle lavorazioni. Laddove non fosse in alcun modo possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, adottare idonei dispositivi di protezione individuale: mascherine e altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici, ecc.)“.

Questo comporterà, si legge nella nota di Feneal Uil, che “il Coordinatore alla sicurezza, dovrà procedere all’integrazione del Piano di Sicurezza e Coordinamento inserendo l’analisi sul rischio di contaminazione da Covid-19 dei lavoratori; l’impresa Esecutrice dovrà recepire nel proprio Piano Operativo di Sicurezza le misure specifiche facendo le necessarie integrazioni secondo la programmazione prevista dei lavori. Il Preposto dell’impresa avrà la responsabilità di vigilare sull’applicazione del piano in cantiere; i subappaltatori dovranno recepire le disposizioni contenute nel Piano di Sicurezza e nel Piano Operativo dell’impresa affidataria; il Protocollo del 14 marzo 2020 prevede peraltro che in ogni azienda si costituisca un comitato tra datori di lavoro e rappresentanze dei lavoratori, che ne monitori l’applicazione. Questo nelle imprese di piccole dimensioni diventa difficile bisognerà provvedere tramite accordo delle parti datoriali e sindacali territoriali di istituire questo comitato a livello territoriale dove dovranno farne parte CPT territoriale e RLST“.

Ci si troverà davanti così a una ripresa dei lavori con moltissimi accorgimenti ma che diventa essenziale per la ripresa del settore ed anche dell’economia italiana. “Molte imprese purtroppo avranno più difficoltà con il rischio di venir inghiottite da questa emergenza sanitaria e catastrofe economica, soprattutto le imprese che lavorano nel privato che si troveranno a dover fare i conti con una crisi di liquidità da parte dei committenti. Come Feneal Uil Piemonte e come Organizzazioni Sindacali cercheremo di andare incontro alla risoluzione delle problematiche mettendo comunque al primo posto la salute dei lavoratori, invitiamo tutte le imprese a rivolgersi per consulenze, formazione e informazione agli enti bilaterali di settore territoriali per una ripresa certa ed in sicurezza“, si legge infine.

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