Autore Redazione
venerdì
12 Febbraio 2021
09:12
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Cronaca - Alessandria

Solvay: inquirenti indagano per ipotesi di disastro ambientale e omessa bonifica

Solvay: inquirenti indagano per ipotesi di disastro ambientale e omessa bonifica

ALESSANDRIA – La vasta perquisizione compiuta giovedì 11 febbraio 2021 all’interno dello stabilimento Solvay Specialty Polymers Italia s.p.a. da parte dei Carabinieri del NOE di Alessandria insieme ai tecnici di Arpa Piemonte, in esecuzione del decreto emesso dalla Procura della Repubblica che coordina le attività investigative, ha portato all’acquisizione di materiale e documenti.

L’impianto è già stato al centro di una complessa indagine dei Carabinieri del NOE di Alessandria, avviata nel 2008 e diretta sempre dalla Procura della Repubblica di Alessandria che, nel 2019, ha portato alla condanna definitiva dei vertici dell’azienda per il reato di disastro innominato colposo. La principale criticità del sito industriale era da attribuire al difetto di manutenzione della rete idrica a servizio dello stabilimento (circa 50 km di tubazioni recanti acque di processo, di raffreddamento, fognarie e di depurazione) talmente deteriorate da originare perdite per circa 300 Mc/h. Questo sversamento di acque nel terreno sottostante, unitamente a una gestione non lecita della discarica interna e del depuratore, ha portato elevate quantità di materiali inquinanti a contatto con la falda sotterranea, creando un inquinamento diffuso in tutto la zona, anche esterna all’area industriale. La sentenza ha stabilito l’obbligo d’interruzione del continuo inquinamento della falda mediante la messa in atto di un progetto di bonifica in grado di ristorare il danno provocato e mitigare il rischio per la salute umana.
Tuttavia dal 2014 la Solvay, mentre da un lato procedeva alle attività di bonifica, dall’altro provvedeva a sperimentare e utilizzare nuovi prodotti chimici nell’ambito del ciclo produttivo; tra questi ha una significativa importanza il componente C6O4 (nome di fantasia di una molecola) appartenente alla famiglia dei PFAS e utilizzato come coadiuvante del processo produttivo stesso, brevettato dalla Solvay per sostituire altro prodotto, il PFOA, bandito dalle autorità internazionali, poiché inquinante.
Le attività di controllo condotte a tutt’oggi, e riscontrate dagli esami svolti da ARPA Piemonte, evidenzierebbero casi di fuoriuscite in falda anche della nuova molecola C6O4, peraltro di brevetto e uso esclusivo Solvay.
Le attività di indagine compiute ieri nello stabilimento quindi, con la presenza sul luogo dei PM, erano mirate ad acquisire documentazione ed ogni altro elemento indiziario utile alle attività di indagine in corso per le ipotesi delittuose di “disastro ambientale” e “omessa bonifica“.

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