Autore Redazione
lunedì
25 Luglio 2022
11:59
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Cronaca - Ovada

Una casa arsenale a Casaleggio Boiro: sequestrate 30 armi, due arresti

Una casa arsenale a Casaleggio Boiro: sequestrate 30 armi, due arresti

CASALEGGIO BOIRO – Una trentina di armi, tra pistole e fucili, disseminate in casa (anche in bagno, negli armadi, sotto il letto o nel comodino), alcune col colpo in canna. Questo lo scenario che, lo scorso 14 giugno, si sono trovati davanti gli uomini della Squadra Mobile di Alessandria durante la perquisizione di una abitazione isolata a Casaleggio Boiro, nell’Ovadese, nell’ambito di un’altra indagine. Un uomo e una donna tra i 40 e 50 anni sono stati quindi arrestati per detenzione di armi clandestine e da guerra.

Le ho trovate nel bosco” la giustificazione dell’uomo. Ora si trova in carcere a Biella mentre la donna è stata rilasciata dopo la convalida dell’arresto. “Due persone insospettabili, incensurate” ha sottolineato il dirigente della Squadra Mobile Riccardo Calcagno. Diversi i tipi di armi, munizioni e caricatori rinvenuti, al termine di due perquisizioni a distanza di tre giorni, la seconda anche con l’ausilio del Nucleo Cinofilo di Torino: una pistola mitragliatrice Skorpion modello Vz.61, predisposta per il tiro a raffica, un fucile d’assalto Colt AR-15 privo di punzonatura, ma apparentemente non idoneo al tiro a raffica, il gruppo scatto di un fucile Heckler & Koch con predisposizione per il tiro a raffica, nonché numerosi armi lunghe e pistole prive di punzonatura e pertanto ritenute clandestine, oltre a due pistole Beretta 92, in Italia destinate all’esclusivo utilizzo delle Forze di Polizia. Nella seconda perquisizione sono state trovate altre cinque armi lunghe, un silenziatore e un fucile d’assalto Heckler & Koch, modello G3FS, predisposto per il tiro a raffica. Venivano inoltre rinvenute numerosissime parti di munizione, con pressa per l’assemblaggio.

Quasi tutte le armi provenivano dall’estero, senza punzonatura o numero di matricola, erano ben tenute e sono di un valore economico importante” ha aggiunto Calcagno “le indagini sono ancora in corso. Ogni ipotesi è ancora al vaglio, dalla possibile destinazione del mercato nero all’interesse economico fino alla natura collezionistica. Alcune avevamo la punzonatura risalente al periodo nazista“.

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