Autore Redazione
sabato
25 Marzo 2023
10:20
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Cronaca - Alessandria

Guerra in Amag. “Liquidato” Ronchetti, ora è scontro legale

Guerra in Amag. “Liquidato” Ronchetti, ora è scontro legale

ALESSANDRIA – Il Gruppo Amag è pronto a chiedere i “danni” a quello che fino a giovedì era l’amministratore unico di Amag Reti Idriche, Paolo Ronchetti. Dietro alle “nuove modalità organizzative” che hanno portato all’affidamento “ad interim” al presidente Claudio Perissinotto delle deleghe operative della società del Gruppo Amag c’è infatti una revoca che contesta formalmente a Ronchetti azioni, e dichiarazioni, “in aperto contrasto” con gli obiettivi dati alla società dal Comune di Alessandria.

La “mission” era, nello specifico, l’efficientamento energetico di tutta l’infrastruttura di illuminazione pubblica per ridurre i costi di gestione. Nonostante il mandato “espressamente conferito” ad Amag Reti Idriche dal Comune di Alessandria, Ronchetti, però, non avrebbe provveduto alla consegna degli impianti e alla voltura delle utenze del servizio di pubblica illuminazione in via d’urgenza all’aggiudicatario della Procedura Smart Cityimpedendo” così l’avvio del servizio. Il “ritardo” ha lasciato in capo ad Amag Reti idriche gli “ingenti” costi per la fornitura dell’energia elettrica, schizzati alle stelle per i noti rincari, e l’ormai ex amministratore unico avrebbe anche mancato di presentare una apposita istanza al Comune di Alessandria per ottenere il “riequilibrio economico finanziario del canone previsto per l’affidamento in house del servizio di pubblica illuminazione”.

Tra le varie questioni sollevate all’indirizzo di Ronchetti c’è anche quella di aver “bloccato” il pagamento delle fatture pregresse dei fornitori di Amag Reti Idriche (complessivamente circa 1.212.157 euro dal 2022 ad oggi), che “in parte” si sarebbero potute onorare, e aver così esposto la società al rischio di azioni esecutive, oltre averla “costretta” ad affidarsi a un altro fornitore in regime di salvaguardia, con ulteriore aumento dei costi.

Come contestato nell’atto di revoca, la condotta di Ronchetti avrebbe causato ad Amag Reti Idriche, e di riflesso al Gruppo Amag,ingenti danni economici e d’immagine e avrebbe messo “a rischio” gli affidamenti e i finanziamenti bancari nei confronti dell’intero Gruppo. Nel mirino sono infatti finite anche le dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa da Ronchetti, che per Amag spa avrebbero creato “inutili allarmismi” tra i cittadini, minato la fiducia del sistema bancario sulla solidità del gruppo e rotto così in maniera “irreparabile” il patto di fiducia tra un amministratore e il socio che lo aveva nominato.

Contestate “violazioni non più “tollerabili” e “un colpevole ritardo” nella consegna degli impianti, Amag giovedì ha proceduto alla revoca di Ronchetti e si è riservata di quantificare i danni “diretti e indiretti, patrimoniali e d’immagine, presenti e futuri”, subiti da tutto il Gruppo “in conseguenza alle violazioni commesse da Ronchetti nell’esercizio del proprio ruolo”.

L’ex amministratore unico sollevato dall’incarico non commenta. Ronchetti segue il consiglio dei suoi avvocati e al momento, ha spiegato, non rilascia dichiarazioni. La risposta di Ronchetti ad Amag, sarà per vie legali.

Intanto, dopo la revoca dell’ex amministratore unico, sono arrivate le dimissioni del presidente del collegio sindacale di Amag Reti Idriche, Ezio Cizza. Ed è sempre più caos all’interno della società.

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