Autore Redazione
mercoledì
20 Luglio 2016
10:20
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Cronaca - Novi Ligure

Tre arresti in provincia nell’ambito dell’inchiesta “Alchemia” su infiltrazioni della ‘ndrangheta

Tre arresti in provincia nell’ambito dell’inchiesta “Alchemia” su infiltrazioni della ‘ndrangheta

NOVI LIGURE – Sono tre gli arresti scattati in provincia di Alessandria, nell’ambito della maxi-operazione della direzione antimafia di Reggio Calabria su infiltrazioni della ‘ndrangheta in alcuni subappalti per la realizzazione delle linee ferroviarie ad alta velocità, tra cui il Terzo Valico. In manette sono finite complessivamente una quarantina di persone in tutta Italia. In provincia la Squadra Mobile di Alessandria ha fornito supporto operativo per l’arresto di Giampaolo Sutto, imprenditore genovese di 55 anni residente a Trisobbio, Marianna Grutteria 46enne di Serravalle Scrivia e Orlando Sofio, 62enne originario di Cittanova residente a Novi. In particolare Orlando Sofio e Marianna Grutteria sono accusati di appartenere alla cosca “Raso-Gullace-Albanese” mentre a Giampaolo Sutto è contestato il reato di concorso esterno mafioso nella medesima organizzazione criminale.

Nella maxi-operazione è stata posta sotto sequestro preventivo penale la ditta di pulizie industriali e civili “Euroservizi srl” di Serravalle Scrivia. In base a quanto accertato dagli inquirenti la ditta è intestata a Marianna Grutteria ma la proprietà era “di fatto” di Orlando Sofio, che risulta però come semplice dipendente. In base a quanto accertato durante le complesse indagini della Dia di Reggio Calabria e dalla sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Genova, la cosca calabrese delle famiglie “Gullace-Raso-Albanese” aveva esteso i suoi interessi anche a Novi Ligure e Tortona dove Sofio rappresentava “il braccio destro” e il referente del boss Carmelo Gullace. Sempre in base a quanto accertato nell’indagine, il ruolo di Sofio era anche quello di “trait d’union” con la cosca “Parrello-Gagliostro”.   Gli interessi venivano alimentati attraverso un sistema consolidato tra Giampaolo Sutto e la malavita calabrese attraverso il ruolo Sofio e di Marianna Grutteria anche “ambasciatrice” delle informazioni da veicolare alla cosca “Parrelo-Gagliostro”. Per gli inquirenti, Sutto, in qualità di manager del consorzio stabile Prisma, otteneva appalti milionari attraverso una procedura al ribasso spesso sleale per il mercato e possibile solo attraverso una serie di inadempienze con la forza lavoro. Ottenuta l’aggiudicazione subappaltava poi l’esecuzione di opere e servizi ad altre imprese tra cui la Euroservizi srl che versava una percentuale della somma relativa al valore dei lavori da eseguire. L’indagine avrebbe fatto emergere anche collegamenti con i lavori per la realizzazione del Terzo Valico dei Giovi per cui la Euroservizi srl avrebbe ottenuto l’aggiudicazione di alcuni lavori.

Con una nota stampa, nella serata di martedì il Cociv ha precisato che l’operazione non coinvolge il Consorzio stesso. “Ciò che si registra – ha aggiunto – è solo la presenza di alcuni marginali fornitori di servizi, le cui società sono partecipate, in quota di minoranza, da alcuni dei soggetti sottoposti a custodia cautelare nel procedimento penale”.

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