Autore Redazione
martedì
28 Novembre 2023
14:09
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Politica - Novi Ligure

Ex Ilva. Pd e M5S chiedono un consiglio regionale aperto e pungolano la Regione: “Smetta di essere spettatrice”

Ex Ilva. Pd e M5S chiedono un consiglio regionale aperto e pungolano la Regione: “Smetta di essere spettatrice”

NOVI LIGURE – Dopo il rinvio della scorsa settimana, alla vigilia dello sciopero generale di Cgil e Uil e della manifestazione a Novi Ligure, i vertici dell’ex Ilva tornano a incontrarsi questo martedì. Dall’assemblea di Acciaierie d’Italia, oggi in mano per il 62% ad Arcelor Mittal e per il restante 38% alla partecipata dello Stato Invitalia, lavoratori e sindacati si aspettano risposte e, soprattutto, certezze su investimenti e strategie per assicurare un futuro agli stabilimenti del gruppo siderurgico e rilanciare la produzione di uno degli asset strategici per l’economia italiana.

La crisi di Acciaierie d’Italia oggi è stata al centro anche dell’informativa al Consiglio Regionale del Piemonte da parte dell’assessore al Lavoro Elena Chiorino. L’intervento dell’assessore e, più in generale della Giunta Regionale, non è però risultato incisivo agli occhi di Pd e M5S che hanno chiesto di convocare un consiglio regionale aperto sulla vicenda dell’ex Ilva e pungolato la Regione, secondo l’opposizione finora “spettatrice” della delicata crisi industriale che, solo a Novi Ligure, coinvolge 600 lavoratori.

La Regione Piemonte deve fare di più” ha evidenziato in una nota il Consigliere regionale del Partito Democratico Domenico Ravetti. Le crisi industriali che si susseguono – ha aggiunto – testimoniano drammaticamente che è necessario ripensare, sia a livello nazionale che regionale, a una politica industriale seria, che oggi manca. Questa Giunta regionale è stata spesso spettatrice delle crisi. Ci saremmo aspettati interventi per cercare di risolvere questi drammatici problemi. I lavoratori chiedono proposte e soluzioni”. Ho chiesto all’Assessore al Lavoro – conclude Ravetti – di prevedere un Tavolo regionale sulla crisi dell’acciaieria e di impegnarsi a farlo già oggi. Infine, ho rimarcato la profonda delusione per l’assenza della Giunta regionale di centrodestra al Consiglio comunale aperto di Novi Ligure sull’ex Ilva, un momento importante per capire la preoccupazione di lavoratori e cercare di dare loro risposte”

Fortemente critico con la Regione Piemonte anche il consigliere regionale del M5S Sean Sacco: “La Giunta non muove un dito per far sentire la voce del territorio a Roma“. Dall’informativa dell’assessore al Lavoro non sarebbe emersa “nessuna novità significativa“. Il membro della Giunta Regionale, infatti, si sarebbe limitato a ripercorrere le tappe della delicata vicenda che in Piemonte coinvolge anche lo stabilimento di Racconigi, in provincia di Cuneo. “Eppure, la palla è in mano al Governo, che di fatto è il principale azionista delle Acciaierie d’Italia – sostiene Sean Sacco – Dalla sorella d’Italia Chiorino nemmeno una parola sugli impegni disattesi dal Governo Meloni che ha bruciato 1,2 miliardi di euro del PNRR destinati alla riconversione energetica, un passo essenziale per garantire un approvvigionamento sostenibile. Il Governo ha deciso infatti di stroncare il procedimento di decarbonizzazione e adesso non si ci sono più certezze né sui tempi né su quali risorse economiche si potranno utilizzare in alternativa. L’unica certezza è che la situazione peggiora giorno dopo giorno: sugli impianti non vengono fatte le manutenzioni necessarie, mancano gli investimenti e la produzione continua a crollare“. Il Movimento 5 Stelle Piemonte, ha concluso Sean Sacco, “continuerà a sostenere la legittima lotta dei lavoratori sul territorio e ad ogni livello istituzionale” e proprio per questo ha già depositato una richiesta di svolgere un Consiglio regionale aperto dedicato al tema del futuro degli stabilimenti ex Ilva: “La speranza è che per quell’occasione ci siano prospettive concrete su cui ragionare”.

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