Autore Redazione
lunedì
29 Gennaio 2024
07:30
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Tempo Libero - Alessandria

Dentro, proprio dentro la tragedia. Un pomeriggio a “I Teatri della Mente – Macbeth” al Teatro Ambra

Tanto pubblico e una replica aggiunta nella serata di domenica per il secondo appuntamento del SEGMENTO OFF della Stagione di Prosa del Comune di Alessandria e PdV
Dentro, proprio dentro la tragedia. Un pomeriggio a “I Teatri della Mente – Macbeth” al Teatro Ambra

ALESSANDRIA – Non c’è una platea convenzionale, il pubblico è sul palco con gli attori, e non c’è la cosiddetta quarta parete in “I Teatri della Mente – Macbeth”. Bendati, si entra in un campo di battaglia, tra grida, tonfi improvvisi, clangore di spade e spostamenti d’aria di corpi e oggetti vicini. Sabato 27 e domenica 28 gennaio è andato in scena al Teatro Ambra il Macbeth con l’allestimento in forma di teatro sensoriale di Commedia Community/Teatro della Juta, con la regia e l’adattamento di Luca Zilovich.  Lo spettacolo fa parte del SEGMENTO OFF della fortunata Stagione di prosa del Comune di Alessandria con Piemonte dal Vivo e la partecipazione di ASM Costruire Insieme e, per le tante prenotazioni, è stato rappresentato nel fine settimana ben quattro volte, invece delle tre previste.

La tragedia scozzese è il secondo testo shakespeariano, dopo Giulietta e Romeo, affrontato dal Teatro della Juta con la tecnica dei Teatri della Mente e parte dalla volontà di “considerare il pubblico artista come gli attori”, come ha spiegato Zilovich, solo con un “ruolo diverso, passivo, ma creativo, perché deve immaginare la scena, i costumi, i volti, senza l’ingerenza del regista nell’immaginazione dell’ambiente”. E’ lo stesso regista ad accogliere gli spettatori, ad introdurli alla fosca vicenda della “tragedia dell’amore per il potere” e ad invitarli a rimanere bendati oppure (è una scelta) a guardare ciò che accade intorno a loro.

La trama racconta del potere del male che si impossessa di Macbeth, a seguito di un’oscura profezia, e lo trasforma, sobillato dalla brama di Lady Macbeth, sua moglie, in traditore e assassino spietato per la conquista del titolo di re. Una vicenda cupa dove dominano l’elemento magico e la follia, presenze sinistre e improvvise, fatte di battiti di ali e gracidii di corvi, di odori acri, di sussurri che provengono da ogni angolo. Gli attori si muovono e interpretano con voce e corpo, duellano, si scontrano, cadono e assistono ad apparizioni spaventose; si può vedere tutto, ma questa macchina teatrale è costruita per essere meglio percepita che vista. Lo spettatore è in mezzo a ciò che sta succedendo, semplicemente costretto a parteciparvi, circondato da corpi che si spostano, lo sfiorano e sussurrano nelle sue orecchie.

Dalla battaglia si passa alla profezia delle streghe a Macbeth e a Banco, poi al banchetto, all’omicidio di re Duncan, alla follia del protagonista e al bagno di sangue che consuma la tragedia. L’immaginazione è uno strumento potente e allora la foresta di Birnam è fatta di foglie che volano e rimangono nei capelli, le forze soprannaturali hanno la consistenza di veli che cadono sul capo e l’acqua, che non riesce a lavare le mani sporche di sangue, profuma di sapone e borotalco.

Su tutto una recitazione che funziona grazie ad un cast di attori concentrati e generosi nel coinvolgere in tutti i modi possibili il pubblico. Giacomo Bisceglie, Enrica Fieno, Lollo Fracchia, Michela Gatto, Giulia Maino, Fabio Martinello, Mattia Stango si moltiplicano nei loro ruoli e nella creazione delle situazioni, dei rumori e di un contesto intenso tutto da percepire. Da sottolineare l’attenzione che un allestimento così singolare ha suscitato nel tanto pubblico e nei tanti giovani presenti al Teatro Ambra. Il teatro pesca nella tradizione, si nutre di testi immortali e li tramanda grazie a letture e tecniche fresche e innovative. Il format de I Teatri della Mente sa far vivere Shakespeare e il Macbeth, con la sua violenza, il suo male assoluto, accompagnato dal soprannaturale e dalla dannazione, c’è tutto, forse ancora di più.

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