Autore Redazione
mercoledì
21 Marzo 2018
11:52
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Cronaca - Casale Monferrato

Carenze igieniche: condannata ristoratrice cinese a Casale

Diverse carenze igieniche e un deposito alimentare infestato da blatte.
Carenze igieniche: condannata ristoratrice cinese a Casale

CASALE MONFERRATO – Tutto è partito da una segnalazione alla Polizia Municipale. Alcuni cittadini avevano riferito di prelievi di pesce in un canale irriguo in zona industriale a Casale, in secca per un intervento di pulizia. A compiere quella anomala attività alcune persone di origine orientale. Questa situazione ha indotto la Polizia Locale e l’Asl a eseguire controlli nel panorama della ristorazione orientale della città, avvenuti nell’ottobre dell’anno scorso, verifica che ha poi portato alla scoperta di diverse carenze igieniche e detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione in un ristorante cinese a Casale.

In particolare il controllo ha fatto emergere le carenti condizioni igieniche della cucina e di alcuni depositi di sostanze alimentari, uno dei quali infestato da scarafaggi. Oltre a questo l’ispezione ha portato alla luce la cattiva conservazione di cibi, tra cui pesce e prodotti dolciari a base di creme e uova. La titolare, una cittadina cinese di 33 anni, residente a Casale (L.Q.) è stata denunciata alla Procura della Repubblica di Vercelli per la violazione della normativa sulla produzione e la vendita di sostanze alimentari.

La donna ha dovuto pagare una sanzione amministrativa di mille euro e contemporaneamente ha dovuto procedere all’immediato ripristino delle condizioni previste dalla normativa sanitaria.
Il successivo controllo, come previsto dalla legge, ha appurato il rispetto dei requisiti richiesti e il ristorante, che in passato era già stato colpito da 2 provvedimenti di sospensione dell’attività in seguito a controlli dell’Asl di Casale per violazione della normativa in materia di sicurezza alimentare, ha così evitato la chiusura. Il procedimento penale a carico della titolare si è chiuso con la condanna al pagamento di una ammenda di 3.350 euro.

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