Autore Redazione
martedì
11 Dicembre 2018
17:32
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Cronaca - Alessandria

Ad Alessandria una delle “maman” che obbligava giovani a prostituirsi

È arrivata anche ad Alessandria l’operazione “Arruga” dei Carabinieri di Carbonia, riuscita a smantellare una organizzazione criminale che reclutava giovani donne in Nigeria e le obbligava poi a prostituirsi una volta arrivate in Italia
Ad Alessandria una delle “maman” che obbligava giovani a prostituirsi

ALESSANDRIA – È arrivata anche ad Alessandria l’operazione “Arruga” dei Carabinieri di Carbonia, riuscita a smantellare un gruppo di algerini che gestiva le tratte di cittadini extracomunitari fino alle coste sudoccidentali della Sardegna e una seconda organizzazione criminale di nigeriani che reclutava giovani donne in Nigeria e le obbligava poi a prostituirsi una volta arrivate in Sardegna.

Proprio questo secondo filone della complessa indagine, durata 4 anni, ha fatto scattare le manette ai polsi di Bridget Tina Edomwonyi, cittadina nigeriana di 36 anni residente ad Alessandria. I Carabinieri di Carbonia l’hanno arrestata lunedì, con il supporto dei militari della Compagnia di Alessandria.

In base a quanto emerso durante i quattro anno di indagini, Bridget Tina Edomwonyi faceva parte proprio del gruppo criminale che avrebbe finanziato l’arrivo in Italia di numerose ragazze dalla Nigeria, poi costrette a prostituirsi. Il suo compito era quello di coordinare l’illecita attività di sfruttamento delle giovani nigeriane. Ragazze reclutate nel loro Paese da una “Mama Vera” con la promessa un’occupazione e di un futuro diverso. Altro era però il destino già deciso per tutte quelle giovani donne. Arrivate in Italia dopo un drammatico viaggio, le ragazze venivano indirizzate verso le “Maman” in Italia che insieme a schede telefoniche, soldi e  documenti d’identità falsi davano alle ragazze anche le perentorie indicazioni su come avrebbero dovuto ‘riscattare’ la loro libertà.

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