Autore Redazione
martedì
3 Dicembre 2019
12:38
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Cronaca - Alessandria

In viaggio per tre regioni e poi ritrovati: la “ragazzata” dei due 16enni

La 25enne che li ha accompagnati è stata denunciata per sottrazione consensuale di minorenni
In viaggio per tre regioni e poi ritrovati: la “ragazzata” dei due 16enni

ALESSANDRIA – È finita con una denuncia l’avventura di Nicolò e Marika, i due sedicenni alessandrini scomparsi dallo scorso mercoledì e ritrovati lunedì sera dagli agenti della Squadra Mobile della Polizia di Alessandria. Le famiglie di entrambi i ragazzi, infatti, hanno sporto querela verso la 25enne di Villanova che ha accompagnato i due giovani tra varie città e paesi di Piemonte, Lombardia e Valle d’Aosta. La donna è stata deferita per sottrazione consensuale di minorenni.

Tutto era iniziato mercoledì pomeriggio: Marika aveva avuto una diatriba coi genitori. La giovane era stata messa in punizione dalla famiglia, un provvedimento a cui aveva deciso di non voler sottostare. Dopo essere uscita di casa con un pretesto al mattino, dicendo di voler andare dal medico perché non si sentiva bene, la ragazza ha poi deciso di allontanarsi, in compagnia dell’amica di 25 anni che, in base alle ricostruzioni della Polizia, non ha fatto molto per farla desistere dal suo intento.

All’inizio l’amico Nicolò ha cercato di far tornare la coetanea a casa, dopo essere stato contattato dalla sorella di lei. Con le due ragazze il giovane si era accordato per trovarsi alla stazione di Mortara. Nel frattempo Nicolò ha contattato la famiglia della 16enne. I tre, però, si sono ritrovati allo scalo ferroviario prima del previsto e il giovane è stato convinto a partire. A quel punto sarebbe stata proprio Alessia, la 25enne, a spegnere il suo cellulare e a sottrarlo a Nicolò.

I tre si sono poi recati a Vigevano: Nicolò avrebbe fatto un ultimo tentativo per contattare la sorella di Marika chiamandola da una cabina telefonica ma senza riuscire a parlarle a causa, secondo la versione del giovane, della cornetta del telefono non funzionante.

A quel punto, secondo la ricostruzione della Polizia basata sulle indagini e sulle testimonianze dei protagonisti, il ragazzo ha anche lui deciso di partire all’insaputa della famiglia. I tre si sono poi spostati in provincia di Vercelli per poi arrivare fino a Gressoney, in Val d’Aosta, Ivrea e di nuovo nel vercellese, dormendo in auto nelle ore diurne e uscendo di notte. “Non avevano molti soldi in tasca, la 25enne ha anche tentato di vendere alcuni suoi monili in un compro oro, senza successo. È stata una ragazzata” ha raccontato Marco Poggi, Dirigente della Squadra Mobile della Questura di Alessandria “le ricerche non sono state semplici, anche perché Nicolò in provincia di Vercelli ha staccato il gps dall’auto. In tasca non avevano molti soldi”.

L’avventura dei tre si è fermata a Lamporo, in provincia di Vercelli, da un amico della 25enne Alessia Chiodo che ha cercato di far capire ai ragazzi la gravità delle loro azioni e la preoccupazione che avevano suscitato nelle rispettive famiglie. A quel punto i tre si si sono divisi: la 25enne è tornata a Villanova, per raccontare tutto ai Carabinieri, mentre i due minorenni sono stati riaccompagnati ad Alessandria dal fratello della 25enne.

Nel frattempo la Polizia di Alessandria si era già portata sulle loro tracce, grazie all’analisi delle celle telefoniche lasciate dal telefonino del guidatore. Intercettati dalla pattuglia della Squadra Mobile all’uscita del casello di Alessandria Ovest, gli agenti hanno però preferito non entrare subito in azione, per evitare che i due minorenni si spaventassero. Arrivati in città, intorno alle 21.30, l’auto si è fermata in via Santorre di Santarosa e, a quel punto, gli uomini della Squadra Mobile si sono qualificati e hanno portato Marika e Nicolò in Questura, dove è avvenuto il ricongiungimento con i genitori.

I ragazzi stanno bene, erano sorpresi dal clamore che avevano creato” ha aggiunto il Dirigente della Squadra Mobile Marco Poggi “non erano consapevoli della grande preoccupazione che avevano suscitato nei loro cari che, per giorni, non hanno dormito e che ieri sera hanno continuato a ringraziarci e ad abbracciarci. Siamo noi a ringraziarli, per essersi subito messi a nostra disposizione e collaborando fattivamente alle ricerche. Ripeto, stiamo parlando di una ragazzata e di due famiglie assolutamente normali”.

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