Autore Redazione
venerdì
31 Gennaio 2020
08:56
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Cronaca - Alessandria

Il sindaco di Reggio promette luogo intitolato al pompiere Nino: perché non anche ad Alessandria?

RadioGold lo aveva chiesto a inizio gennaio trovando l'appoggio di molti cittadini
Il sindaco di Reggio promette luogo intitolato al pompiere Nino: perché non anche ad Alessandria?

REGGIO CALABRIA – “Reggio Calabria intitolerà un luogo della città a due dei suoi figli tragicamente scomparsi in questi mesi: Nino Candido, il vigile del fuoco morto insieme a due colleghi nella terribile esplosione di Alessandria eKobe Bryant, un ragazzo con il cuore italiano come lui amava dire“. La promessa è del sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. Un annuncio, riportato dall’Ansa, che fa seguito alla petizione sottoscritta da molti cittadini di Reggio Calabria per chiedere al Comune di intitolare una via al giovane pompiere scomparso nella tragica esplosione di Quargnento.

Nino Candido e Kobe Bryant, due figli di questa città esempio di passione per il proprio lavoro e di sacrificio, uniti da un tragico destino, meritano l’intitolazione di un luogo che li ricordi perché fanno parte della storia di questa terra e rientrano fra gli esempi positivi da seguire per ogni reggino“, ha spiegato ancora il primo cittadino. Aggiungendo come la città abbia “chiesto a gran voce che questi due uomini siano ricordati per sempre attraverso la dedica di un luogo della nostra città, chiederemo una deroga alle istituzioni competenti per poter ufficializzare le intitolazioni già nelle prossime settimane, senza attendere il decorrere dei 10 anni dalla morte che la legge prevede per le intitolazioni toponomastiche“.

Anche RadioGold, rimasta colpita dall’amore della popolazione di Reggio per il pompiere Nino Candido, aveva chiesto ai cittadini se volessero una strada dedicata ai tre eroi scomparsi nella tragica notte di Quargnento. Una domanda accolta con sincero entusiasmo dagli alessandrini. È vero anche, come ha spiegato il sindaco Falcomità, che le intitolazioni si possono fare solo a 10 anni dalla morta, anche se in casi particolari (come potrebbe essere questo) sono previste delle deroghe per avviare l’iter prima. La palla così passa adesso alle istituzioni.

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