Autore Redazione
lunedì
16 Marzo 2020
16:44
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Cronaca - Alessandria

Coronavirus, Fiom Cgil: “Ad oggi solo 20 aziende in provincia si sono fermate”

Il sindacato sta vigilando sul rispetto delle regole di sicurezza e trattando con le aziende per salvaguardare la salute dei dipendenti
Coronavirus, Fiom Cgil: “Ad oggi solo 20 aziende in provincia si sono fermate”

ALESSANDRIA – Sicurezza e rispetto delle regole. La parola d’ordine in questa emergenza sanitaria è chiara. Soprattutto per chi sta ancora lavorando. Del resto il protocollo siglato sabato notte definisce le disposizioni di sicurezza da rispettare nei luoghi di lavoro per prevenire il contagio da Covid-19. Ma chi verifica e vigilia sulla sua applicazione?

Anche per questo le Rsu stanno contrattando con le aziende eventuali fermate, riduzioni, sanificazioni degli spazi, rispetto delle distanze, dpi e smart working per quelle figure a cui è possibile. Questo perché i dipendenti non riescono più a conciliare “i continui richiami a rimanere a casa, con il fatto di continuare a lavorare, magari dovendo affrontare viaggi anche per andare al lavoro“, spiegano dalla Fiom Cgil. “Riceviamo spesso telefonate e segnalazioni da parte di lavoratori preoccupati, disorientati e che denunciano la mancata applicazione del protocollo, a loro consigliamo di segnalare allo Spresal dell’Asl tali situazioni“, continua il sindacato.

In provincia di Alessandria sono circa venti le aziende che hanno deciso fermate sino a due settimane, con il ricorso agli ammortizzatori sociali, la produzione e i lavoratori. Una tutela che in molte altre industrie non avviene con la produzione che non è mai stata fermata oppure è stata ridotta a tempo parziale. “A Valenza nel distretto orafo tutte le aziende, da Bulgari a Lombardi BMC VPA, hanno deciso di chiudere le prossime due settimane, con l’utilizzo della CIG, solo Damiani risulta in attività con il confronto costante con le RSU presenti in azienda per l’applicazione del protocollo“, spiega ancora la Fiom Cgil.

Nel casalese Cerutti è ferma, Dradura ed Epta anche, con ricorso agli ammortizzatori sociali, mentre Bobst, Gimar, Eltec, Pastofrigor, Cold Car, Gimi e Vendo non hanno fermato l’attività produttiva“. Mentre nel novese è ferma l’ex Ilva “dopo lo sciopero proclamato sabato, con ricorso agli ammortizzatori, per poter sanificare e mettere in condizioni di sicurezza i lavoratori, Dkc si fermerà da mercoledì 18 al 23 marzo, Hme è in sciopero in attesa di chiarire alcuni aspetti relativi all’applicazione del protocollo, Marcegaglia lavora in forma ridotta“. Nel tortonese si sono fermate Graziano, Omt, Omp, Tectubi, Nobelsport seguite dalle ovadesi Bovone e Vezzani con “Mecof che lavora con il rispetto delle disposizioni previste dal protocollo, concordate con le Rsu e Rls”. Ad Alessandria BTICINO lavorerà in forma ridotta e si è raggiunto con le Rsu un accordo per l’applicazione del protocollo.

La Fiom Cgil ribadisce che “è fondamentale la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro Sempre, ed in particolare in questo momento, manifesta la propria preoccupazione rispetto ad una situazione che a livello provinciale vede crescere sia i contagi che purtroppo i decessi, comprendendo come questo alimenti paura e panico nelle persone che cerchiamo di rappresentare“.

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