Autore Redazione
venerdì
20 Marzo 2020
05:26
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Cronaca - Alessandria

Coronavirus, Confesercenti: “Decreto #CuraItalia? C’è ancora molto da fare”

Coronavirus, Confesercenti: “Decreto #CuraItalia? C’è ancora molto da fare”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Un primo passo ma non potrà essere il solo. Questo il giudizio di Confesercenti sul Decreto #CuraItalia, varato dal Governo per far fronte all’emergenza coronavirus sul fronte economico.

“Il decreto Cura Italia è una prima importante risposta all’emergenza economica causata dal Coronavirus ma” hanno sottolineato Manuela Ulandi e Michela Mandrino, rispettivamente presidente provinciale e presidente di Confesercenti Alessandria avremmo preferito un approccio più mirato, per avere misure più incisive: gli interventi a pioggia rischiano di essere onerosi e al tempo stesso inefficaci e poco equi, come evidente sul fronte del fisco: troppi mini-rinvii, bisogna dare più tempo alle imprese”.

“Anche gli indennizzi per le imprese del terziario sono di corto respiro: l’importo di 600 euro è chiaramente insufficiente, escludendo oltretutto agenti e rappresentanti di commercio e professionisti iscritti agli albi. Lo stesso problema si rileva sullo stop ai versamenti: il tetto di 2 milioni di ricavi taglia fuori realtà come i gestori carburanti, caratterizzate da un volume di vendite molto alto ma da margini molto stretti.

Pure il credito di imposta sugli affitti, così, è poco funzionale: bisogna aumentarne il valore ed estenderlo anche alle affittanze di azienda – tipiche di centri e gallerie commerciali, ma anche di tante attività di vicinato, nei centri storici e non solo – e al turismo, settore che ha visto azzerare i fatturati di tutti gli operatori.

Mancano poi misure specifiche per le attività che sono state obbligate a chiudere, dai negozi di moda al commercio su aree pubbliche. Nel provvedimento è rientrata dalla finestra anche la lotteria dello scontrino, che era stata giustamente rimandata nelle bozze del DL.

Apprezzabili, invece, gli interventi sul lavoro, anche se le disponibilità potrebbero essere insufficienti. Mentre sul credito alle imprese registriamo decisi passi avanti, dalle misure sul Fondo Centrale di Garanzia a quelle per la moratoria dei prestiti di PMI e microimprese.

Il Governo ha messo in campo misure eccezionali con questo decreto e siamo orgogliosi di essere un esempio per gli altri stati europei, ma il mondo delle imprese ha bisogno di misure condivise con le associazioni, a livello nazionale, perché  senza sostegni adeguati, rischiano di non riaprire più dopo lo stop. Gli importanti e giusti sforzi fatti verso i lavori dipendenti chiediamo che vengano fatti anche per i lavoratori autonomi”. 

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