Autore Redazione
martedì
14 Aprile 2020
12:46
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Cronaca - Alessandria

Sindacati settore metalmeccanico preoccupati: “Lavoratori richiamati con sms e senza screening”

Sindacati settore metalmeccanico preoccupati: “Lavoratori richiamati con sms e senza screening”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Rispetto all’emergenza coronavirus i sindacati del settore metalmeccanico Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil hanno lanciato l’allarme rispetto alla prossima riapertura di diverse aziende. I segretari Anna Poggio, Salvatore Pafundi e Alberto Pastorello, hanno espresso la loro preoccupazione perché “i Codici Ateco (grazie ai quali si possono verificare quali aziende fanno parte della filiera dei beni primari, ndr) non possono e non devono essere interpretati in maniera fantasiosa”.

“I lavoratori e le lavoratrici sono a casa da oltre tre settimane e riteniamo assolutamente sbagliato che le aziende richiamino i propri dipendenti tramite sms o una telefonata, senza aver effettuato uno screening dei singoli lavoratori, né un incontro preventivo del comitato costituito da RSU, RLS e azienda per concordare le modalità di un rientro in sicurezza”.

“Tutti siamo chiamati ad un impegno ancora maggiore: imprenditori, sindacati, lavoratori e istituzioni: costruire il dopo. Si, perché un dopo ci sarà ma molte cose non saranno più le stesse. Il cambiamento va presidiato e governato da tutte le parti in causa, coniugando i bisogni delle persone con quelli delle imprese, non possiamo permetterci di subire scelte unilaterali delle aziende”.

“Fim, Fiom e Uilm si batteranno con forza affinchè la riapertura delle aziende avvenga nel rispetto dei tempi previsti dal Governo e dalle autorità sanitarie, per una ripartenza graduale, nel rispetto rigoroso delle norme di sicurezza. Vanno costruiti protocolli interni tra Rsu e Rls, medico competente ed Asl; non riteniamo più sufficienti quelli creati prima della chiusura stabilita dal primo Decreto Governativo”.

“Vanno create e condivise apposite Brochure da consegnare ai singoli lavoratori con lo scopo di:

  • Prevenire il rischio del contagio per i lavoratori,
  • Intervenire in maniera tempestiva su eventuali casi di infezione,
  • Definire piani di rientro, riorganizzare le aree di lavoro, le modalità di ingresso, il tempo e gli spazi nelle
    aziende, normare le situazioni di contatto con pubblico e esterni, la gestione dei fornitori in ingresso, le procedure di in caso di positività ai test, e le disposizioni sull’uso corretto dei DPI ed il loro smaltimento, l’effettuazione della sorveglianza sanitaria, l’utilizzo dei detergenti e le sanificazione ed igienizzazione di tutte le aree di lavoro e spazi comuni (comprese gli impianti di condizionamento e riscaldamento)

I lavoratori devono essere messi a conoscenza del corretto e nuovo modo di rientrare a lavorare, anche attraverso le proprie rappresentanze. La situazione in Piemonte non è affatto confortevole con 17.246 contagi e di cui 2.338 nella sola provincia di Alessandria, con una media Nazionale del 2,02% giorno su giorno mentre in Piemonte siamo al 2,85 % dati cha hanno indotto il Governatore del Piemonte a proseguire con la linea di rigore al 3 Maggio per contenere il Coronavirus, il rischio è altissimo e nessuno si può permettere di aggravare questa situazione.

Ricordiamo che il contagio di un lavoratore chiamato a lavorare genera una responsabilità penale dell’azienda. La deroga non può prevalere sulla salute dei lavoratori, non dobbiamo e non possiamo continuare ad essere il paese dei furbi, tutte le aziende, tutti gli artigiani sono riconducibili a qualche filiera, ma così facendo si rischia un ritorno del contagio che ne determinerebbe la chiusura definitiva.

Noi siamo pronti a fare la nostra parte con grande senso di responsabilità, dimostrino tutti di esserlo e non prevalgano i profitti sulla sicurezza e la salute dei lavoratori e delle lavoratrici. Chiediamo alla Prefettura di non concedere deroghe a quelle aziende che non dimostrino comprovate esigenze primarie e inderogabili di lavoro essenziale e di vigilare affinchè le disposizioni suddette vengano rispettate, al fine di prevenire contagi.

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