Autore Redazione
venerdì
17 Aprile 2020
10:44
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Cronaca - Alessandria

Cirio predica calma: “Ripartire il 4 maggio? Sarà la scienza a dirlo”

Cirio predica calma: “Ripartire il 4 maggio? Sarà la scienza a dirlo”

TORINO – “Sarà la scienza medica a dirci se la data del 4 maggio sarà quella giusta per una ripartenza“. Piccola marcia indietro rispetto agli annunci fatti nei giorni scorsi da parte di Alberto Cirio. Il presidente della Regione Piemonte, ospite di Uno Mattina su Rai Uno, ha voluto parlare della possibile Fase 2 che attende il nostro territorio. “Noi abbiamo il dovere di farci trovare pronti“, ha spiegato. Anche per questo da Palazzo Lascaris è partita una collaborazione con il Politecnico di Torino “e, quindi, con la scienza universitaria“, in cui si sta “testando un modello Piemonte per tutte le filiere produttive che sottoporremo al governo. Quello che è certo è che Roma dovrà fare scelte omogenee, magari non per tutta Italia ma sicuramente per aree geografiche confinanti e simili per diffusione del coronavirus“.

Sulla Fase 2 il Governatore ne distingue due differenti: una relativa all’economia e una alla sanità. “La prima cosa che costruiremo in Piemonte nei prossimi giorni sarà la medicina territoriale perché serve non solo per il coronavirus, ma per tutto“, ha spiegato. Cirio ha sottolineato come nell’emergenza sia stata rilevata una grossa falla sul territorio regionale causata dalla mancanza della medicina territoriale che “non c’era. Facevo il presidente da sette mesi quando è scoppiata l’epidemia e la sanità non la distruggi e non la costruisci in sette mesi, prendi quella che c’è. Ho trovato anche punte di eccellenza straordinaria: in Piemonte non abbiamo mai dovuto decidere chi curare, abbiamo curato tutti perché si sono raddoppiati i posti di terapia intensiva e triplicati quelli di sub-intensiva“.

Poi il Governatore ha fatto un focus sulla situazione contagi in Piemonte: “I numeri ci dicono che, mentre sulle terapie intensive e sugli accessi ai pronto soccorso i numeri si riducono, abbiamo un dato dei contagi molto elevato“, osserva Cirio. Una situazione “da leggere anche in relazione al fatto che il Piemonte sta processando oltre 5 mila campioni al giorno e che stiamo verificando tutte le strutture, soprattutto le residenze per anziani, dove ci sono le persone più fragili e dove evidentemente l’attenzione deve essere massima“.
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