Autore Redazione
giovedì
23 Aprile 2020
06:58
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Cronaca - Alessandria

Il commercio che r-esiste, agriturismo Nonna Du: “Molti prenotano le vacanze e sognano la normalità ma quest’anno sarà dura”

Il commercio che r-esiste, agriturismo Nonna Du: “Molti prenotano le vacanze e sognano la normalità ma quest’anno sarà dura”

GAVI – Uno dei comparti più colpiti dal coronavirus è senza dubbio il turismo. Prenotazioni saltate, vacanze rinviate a data da destinarsi e un futuro ora più che mai incerto. Perché se il lockdown ha bloccato gli spostamenti e la fase 2, come sembra, li contingenterà, la paura ha fatto il resto. Sì, perché il comparto turistico sta portando avanti una doppia battaglia: quella con la burocrazia dei divieti e delle restrizioni – più che mai assennati vista la diffusione del Covid-19 – e del timore di una popolazione alla ricerca della normalità ma in sicurezza.

All’improvviso ci è stato detto che avremmo chiuso senza sapere quando e in che modo avremmo riaperto“. A raccontarcelo è Ilaria Odino dell’Agriturismo Nonna Du in Località Vallemme a Gavi. Zona che vive di turismo oltre che di agricoltura. “Nel giro di poco tempo abbiamo visto tutte le nostre prenotazioni cancellate e altre ne abbiamo dovute cancellare dopo i vari Dpcm“. Questo ha toccato sia l’attività del B&B che del ristorante con cui l’Agriturismo si diversifica. “E questa diversificazione in parte ci ha salvato. Avere un ristorante ci ha permesso, dopo il via libera della Regione per la consegna dei pasti pronti anche ad attività come la nostra, di riprendere parzialmente il nostro lavoro quotidiano“. Anche perché il turismo locale “prevalentemente proveniente da Lombardia e Liguria” è svanito proprio come quello straniero legato in parte all’Outlet.

Dopo un marzo e aprile senza clienti speriamo in maggio. Qualche prenotazione c’è già ma tutto dipenderà anche da quelle che saranno, giustamente, le decisioni del Governo“. Discorso diverso per i mesi estivi come “luglio e agosto dove abbiamo molti giorni già bloccati soprattutto stranieri. Ma anche qui tutto dipenderà dall’evolversi dalla situazione. Il brutto di questo momento è che non siamo padroni del nostro destino“. Insomma le persone hanno voglia di normalità “anche se ora come ora non ci sono garanzie“. Ecco allora che, in questo quadro, l’attività della ristorazione e della diversificazione è risultata fondamentale.

Il ristorante ci sta permettendo di andare avanti“, spiega ancora Odino. La preoccupazione infatti è quella “di riuscire a pagare le spese che un’attività come questa comporta“. Inizialmente Nonna Du è partito in sordina poi l’iniziativa ha preso piede: “Abbiamo una clientela ristretta rispetto a un locale di Alessandria perché ci troviamo a Gavi, ma lentamente siamo riusciti a ritagliarci una fetta di questo mercato d’emergenza“. Cosa non facile per un agriturismo che nel suo dna ha tutt’altra vocazione: “L’esperienza di un soggiorno e un pranzo in un’azienda agricola è diversa rispetto a quella del ristorante. Noi proviamo a riproporla anche nell’asporto con un mazzettino di erbe aromatiche, dei fiori, dolcetti fatti in casa. Insomma proviamo a portare un po’ di campagna nelle case di chi ci sceglie“.

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