Autore Redazione
domenica
21 Giugno 2020
08:17
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Cronaca - Alessandria

Il Piemonte pronto a riaprire strutture educative per disabili e riprendere attività ludiche

Il Piemonte pronto a riaprire strutture educative per disabili e riprendere attività ludiche

TORINO – Le strutture semiresidenziali e le attività educative territoriali/domiciliari per persone con disabilità e minori con problematiche psico-socio-relazionali potranno ripartire. È quando si legge nelle ultime disposizioni della Regione Piemonte. Come previsto dal decreto ministeriale, i gestori dei servizi dovranno comunicare all’Asl e al Comune i progetti organizzativi attivando una rimodulazione del funzionamento e proponendo progetti di analisi del rischio al fine di rispettare le misure di contrasto all’emergenza epidemiologica.

La proposta progettuale riguarderà l’organizzazione strutturale e funzionale del servizio semiresidenziale, la costituzione di piccoli gruppi, l’attivazione di moduli operativi in forma alternata, la pianificazione di un’attività diagnostica che si avvalga dell’esecuzione di tamponi e test sierologici, le modalità di prevenzione e contenimento del contagio e la formazione dei dipendenti. La riapertura dei servizi sarà graduale per il periodo necessario a garantire l’adempimento di quanto previsto dalla delibera.

Rammento che i servizi semi-residenziali per disabili potevano già riprendere le loro attività in base alle disposizioni operative emanate il 5 maggio dall’Unità di Crisi della Regione“, ha spiegato l’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino. “La delibera assunta dalla Giunta regionale fornisce indicazioni sanitarie di dettaglio che costituiscono uno strumento importante di chiarezza per tutti coloro che operano quotidianamente nell’ambito della cura delle persone disabili, andando a normare in modo rigoroso e puntuale la disciplina per lo svolgimento in sicurezza delle attività educative svolte all’interno delle strutture”, ha poi aggiunto.

La Regione non dimentica nemmeno le attività ludiche, ricreative ed educative per i minori dagli 0 ai 17 anni. Questa ripresa potrà avvenire solo in spazi idonei ad ospitare servizi per l’infanzia a norma di legge, impiegando operatori qualificati a lavorare nei servizi educativi secondo i rapporti numerici minimi educatore/bambini. I gestori dei servizi devono comunicare all’azienda sanitaria e al Comune i progetti organizzativi. Per le altre attività rimangono in vigore le disposizioni vigenti dettate dalla Giunta regionale in merito ai Centri estivi da 3 a 17 anni. “Con il lockdown è stato negato ai bambini il diritto alla socialità. E’ quindi bene che questo diritto venga loro restituito, anche a favore delle famiglie e in particolare della mamme che lavorano. Senza dimenticarci dei gestori dei servizi, che è giusto tornino a svolgere la loro attività”, ha commentato invece l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione professionale e Lavoro, Elena Chiorino.

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