Autore Redazione
martedì
28 Luglio 2020
00:30
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Cronaca - Alessandria

Dall’ospedale di Alessandria l’intuizione che nessuno aveva notato: “Il covid altera il sistema autoimmune”

Dall’ospedale di Alessandria l’intuizione che nessuno aveva notato: “Il covid altera il sistema autoimmune”

ALESSANDRIA – Una felice intuizione nata nel laboratorio analisi dell’Azienda ospedaliera di Alessandria collocherà il nostro territorio sulle pagine di importanti riviste scientifiche. Tutto è nato da uno studio elaborato e articolato che ha analizzato l’eventuale correlazione tra il covid 19 e le malattie autoimmuni. Lo ha spiegato a RadioGold la dottoressa Cristina Sacchi, referente del Settore autoimmunità presso il laboratorio analisi dell’Ospedale di Alessandria, autrice, insieme a diversi colleghi, di uno studio fondato su alcuni passaggi della letteratura scientifica che riferiscono di agenti virali capaci di generare la comparsa di malattie autoimmuni. “L’idea è venuta ragionando con il dottor Paolo Stobbione, responsabile di Reumatologia, che ha proposto una analisi del quadro dei pazienti ricoverati per coronavirus“.
Lo studio “osservazionale e retrospettivo” si è basato sull’arruolamento di 40 pazienti sottoposti a varie analisi focalizzate sui test autoimmuni. “L’esito ha dato conferma di una alterazione del sistema autoimmune, provando che non solo c’era questa conseguenza ma anche che quanti avevano una maggiore produzione degli auto-anticorpi hanno affrontato un decorso della malattia più complesso“. A dimostrazione dell’importanza dello studio il fatto che 11 dei 40 pazienti, purtroppo, sono deceduti, e di questi ben 9 erano fortemente positivi agli auto-anticorpi. Alla luce di questo risultato che “nessuno ancora aveva notato” è partito un secondo studio che ha seguito il decorso dei pazienti per verificare se l’alterazione immunitaria persiste e produce una malattia autoimmune vera e propria. In questo caso i primi dati non sono incoraggianti, continua la dottoressa Sacchi, “perché una paziente ha già sviluppato una risposta anomala del suo sistema autoimmune che pensiamo sia stata provocata dal coronavirus, visto che in precedenza non era presente“. In alcuni casi dunque il coronavirus lascia degli strascichi e in particolare malattie autoimmuni, dimostrando peraltro le molte sfaccettature di una patologia in buona parte sconosciuta che richiede una analisi variegata con il coinvolgimento di diverse professionalità. Un quadro che deve far capire, conclude il medico, “come sia necessario potenziare la medicina di territorio attuando una grande sinergia tra medici di base e ospedali“.
L’intervista radio con la dottoressa Cristina Sacchi:

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