Autore Redazione
lunedì
30 Novembre 2020
07:09
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Cronaca - Alessandria

Manifattura in Piemonte recupera ma rimane negativa

Manifattura in Piemonte recupera ma rimane negativa

PIEMONTE – Nell’ambito della consueta collaborazione tra Unioncamere Piemonte, Intesa Sanpaolo e UniCredit per il monitoraggio della congiuntura economica piemontese, Unioncamere Piemonte ha diffuso i dati della 196ª ”Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nel mese di ottobre con riferimento ai dati del periodo luglio-settembre 2020, ha coinvolto 1.802 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 100.249 addetti e un valore pari a circa 55,8 miliardi di euro di fatturato.

Nel terzo trimestre 2020 l’attenuazione delle misure restrittive, introdotte per contenere la diffusione del Covid-19, ha permesso al tessuto manifatturiero locale di rialzare la testa. Dall’indagine emerge come, nel periodo luglio-settembre 2020 il calo produttivo abbia infatti ridotto notevolmente la propria intensità, passando dal -15,7% del II trimestre al -2,4% del III trimestre 2020.

Il presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia, commenta: “In questo trimestre abbiamo assistito a un rimbalzo economico, successivo al primo lockdown. Alla stabilità del comparto alimentare si è affiancata l’importante ripresa dei mezzi di trasporto, settore di punta della nostra manifattura. Insomma, abbiamo registrato un piccolo recupero i cui effetti però rischiano di essere annullati da questa seconda ondata emergenziale e dalla chiusura di numerose attività. La priorità è garantire alle imprese quella liquidità necessaria per superare questa nuova tempesta. Su questo è necessario lavorare, per riuscire a dare un po’ di respiro alle aziende piemontesi in vista della chiusura dell’anno”.

Fabrizio Simonini, regional manager Nord-Ovest di UniCredit ha ricordato il recente intervento dell’amministratore delegato del Gruppo, Jean Pierre Mustier: “Gli Stati in questa crisi sono estremamente proattivi e stanno facendo un ottimo lavoro, in termini di appropriatezza e velocità degli interventi. Spesso tendiamo a criticare gli amministratori, ma quello che è stato fatto in Italia è eccezionale (outstanding) su tipologia, ammontare e velocità della reazione”.

In UniCredit “abbiamo il miglior bilancio di sempre i termini di solidità patrimoniale. Le banche in Italia sono forti, possono sostenere l’economia e svolgeranno il loro ruolo. Ecco, quello che vale a livello nazionale, vale ancor di più nel nostro territorio, in un Piemonte che ha fatto della resilienza e del rilancio le chiavi di imprenditorialità. Come banca siamo stati in prima linea per sostenere le nostre imprese, al fine di supportarne efficacemente le esigenze di liquidità e di investimento, attivando tempestivamente un ‘Pacchetto Emergenza’, una serie di iniziative concrete, in linea e ad integrazione di quanto previsto dal Decreto Cura Italia e dalla
moratoria Abi e attraverso un forte impegno nel dare esecuzione alle misure previste dal Decreto Legge Liquidità per tutte le tipologie di finanziamento disponibili in funzione delle caratteristiche e delle dimensioni aziendali, garantite dal Fondo Centrale di Garanzia e da SaceCome conseguenza di quanto è avvenuto, stiamo assistendo a un processo di trasformazione che ha coinvolto le aziende di tutte le dimensioni permettendo anche a quelle più piccole e meno strutturate di affacciarsi ai mercati esteri o di diffondere i loro prodotti su tutto il territorio nazionale”.

Teresio Testa, direttore regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo, ha evidenziato: ”Avevamo colto anche noi segnali incoraggianti a partire da luglio fino ancora al mese di settembre, prima che la seconda ondata della pandemia modificasse il quadro. Da febbraio 2020 in Piemonte abbiamo deliberato oltre 18.000 finanziamenti dedicati all’emergenza Covid per un totale di 1,9 miliardi di cui quasi 16.000 richieste sotto i 30.000 euro previsti dal Decreto Liquidità, abbiamo accolto 52.000 richieste di moratoria e anticipato la cassa integrazione a più di 2.000 lavoratori. C’è ancora disponibilità e l’impostazione delle pratiche si può fare a distanza“.

Oggi le aziende medio-grandi – ha detto – sono meglio preparate ad affrontare con flessibilità le restrizioni e ci aiuta la disponibilità dei mezzi di protezione individuale. Le piccole necessitano di maggiore sostegno, dove possibile attraverso la filiera: Intesa Sanpaolo interviene a fianco del capo filiera per favorire l’accesso al credito delle realtà a valle e a monte. I tassi bassi, i finanziamenti agevolati, l’opportunità offerta dall’Ecobonus aprono spiragli rispetto alla possibilità di fare investimenti e di cercare un rilancio. Abbiamo stanziato un plafond di 2 miliardi di euro, disegnato per accompagnare gli sforzi delle pmi nella direzione di una maggiore sostenibilità sotto il profilo ambientale, sociale e di governance: una strada per guardare avanti verso un futuro necessariamente diverso”.

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