Autore Redazione
martedì
1 Dicembre 2020
05:01
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Cronaca - Alessandria

Focolaio covid alla Michel, direttrice: “Parenti sempre avvisati. Non capiamo perché il virus sia entrato”

Focolaio covid alla Michel, direttrice: “Parenti sempre avvisati. Non capiamo perché il virus sia entrato”

ALESSANDRIA – Anche lei è stata colpita dal covid e dall’11 novembre è in isolamento ma Suor Natalina Rognoni, direttrice della casa di riposo Michel di Alessandria, ha comunque seguito giorno dopo giorno l’evoluzione del focolaio e non ha nascosto “l’amaro in bocca” per quanto riferito da alcuni parenti degli ospiti che hanno invocato maggior comunicazione all’esterno sulla condizione dei loro cari. 

Ci tengo a dire che non è vero il fatto che non abbiamo dato la possibilità alle nostre ospiti di parlare con le loro famiglie” ha sottolineato Suor Natalina Rognoni a Radio Gold “il direttore sanitario ha anche chiamato personalmente i parenti di chi si è contagiato. Consideriamo fondamentale questo tipo di relazione. Il centralino riceve sempre e passa le telefonate al corpo infermieristico, anche dei parenti di anziani negativi al covid”. 

Suor Natalina ha fatto anche il punto sulla situazione all’interno della struttura: “Abbastanza stazionaria, non abbiamo nuovi contagi da tre giorni. Certo, ci sono ancora dei positivi e due reparti sono isolati, in zona rossa, ma tutto è sotto controllo. C’è un nuovo direttore sanitario: da tre giorni il direttore sanitario, il dottor Ivaldi, è stato anche lui colpito dal covid ed è stato sostituito dal dottor Masuelli. Non è vero neanche il fatto che manca il personale: i contagi tra gli operatori alla fine sono stati 40 ma non tutti in contemporanea”. 

Inevitabile, poi, cercare di capire perché una struttura che durante la prima ondata era covid free ora è diventata un focolaio: Anche noi ci siamo chieste il perché. Non siamo riuscite a capirlo. Abbiamo preso tutte le precauzioni del caso. Certo, la struttura è grande: con circa 240 ospiti e 130 operatrici. Abbiamo sempre fatto controlli giornalieri al personale. Nessuno ha lavorato con sintomi sospetti. Certo, loro vanno e vengono da casa, anche le loro famiglie sono state colpite. I decessi? Sì c’è stato un incremento rispetto all’anno scorso ma, se proprio dobbiamo guardare solo ai numeri, alla fine del 2019 avevamo verificato un incremento maggiore rispetto al trend degli anni prima. Un anno fa ovviamente si parlava di influenza…”.

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