Autore Redazione
martedì
16 Febbraio 2021
10:02
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Cronaca - Alessandria

Presidente associazione nazionale presidi: “Pensare a una ripresa a settembre”

Presidente associazione nazionale presidi: “Pensare a una ripresa a settembre”

ITALIA – “La variante si sta diffondendo all’interno popolazione e bisogna stare attenti soprattutto in quegli ambienti come le aule dove ci sono molti ragazzi e docenti in spazi abbastanza limitati. Al momento mancano rilevazioni ufficiali sul rendimento dei ragazzi rispetto all’adozione della didattica a distanza, non a caso ho chiesto se ne possa occupare l’Invalsi, Istituto Nazionale per Valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, così da avere un monitoraggio effettivo, scientifico su basi oggettive che possa essere realizzato in tutte le classi. Pensare a una ripresa a settembre con un monitoraggio e un piano recupero che possa effettivamente colmare queste lacune mi sembra un buon orizzonte di politica scolastica“. Lo ha detto a Sky tg24 Antonello Giannelli, presidente dell’associazione nazionale presidi.

Condividiamo l’auspicio del ministro Bianchi di riportare tutti i ragazzi in classe. Ma bisognerà valutare la fattibilità tecnica di questa ipotesi. La presenza è possibile nel rispetto delle regole di distanziamento“. Ha aggiunto ancora ad Adnkronos Antonello Giannelli, ricordando che “abbiamo sempre il problema della inadeguatezza degli edifici e degli spazi che non sono ovunque ottimali”. Il ministro dell’Istruzione ha promesso di sciogliere il nodo maturità in settimana: “Serve una linea di rigore rispetto alla valutazione delle competenze – ha osservato Giannelli. Non possiamo permetterci di trattare gli studenti senza tener conto del loro impegno, che deve essere premiato adeguatamente“.

Abbiamo un forte bisogno di capire dove ci sono sacche povertà ed esattamente in cosa consistono. La pandemia ha acuito situazioni che già esistevano. La situazione è molto differenziata – spiega Giannelli – sia a livello geografico sia a livello di singola classe, dipende dalle singole situazioni, tanti ragazzi non sono riusciti a collegarsi 
in maniera efficace, a seconda della situazione della famiglia l’efficacia della dad è stata diversa. Bisogna vedere dove le competenze sono carenti, soprattutto negli istituti superiori dove quest’anno è stato più sofferto, con stop and go continui“.

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